Mercoledì 24 Aprile 2024

Grecia, l'incubo bancarotta spaventa i mercati. Milano chiude a -2,4%. Spread sopra 140

La Borsa in forte ribasso per le paure di un default della Grecia

Borsa: Milano in rosso

Borsa: Milano in rosso

Milano, 17 aprile 2015 - Alta tensione sui mercati finanziari in scia alle paure che aleggiano sulla Grecia. La Commissione Ue ha espresso insoddisfazione sui progressi fatti finora da Atene, tanto che l'ipotesi di un accordo in occasione dell'Eurogruppo a Riga, in programma il 24 aprile, diventa sempre più lontana. Niente accordo significa niente aiuti per il Paese, che rischierebbe così il default a maggio, in vista delle nuove scadenze sui prestiti al Fondo monetario internazionale. Parole dure sono arrivate anche da Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, che avrebbe escluso un accordo al prossimo incontro dei ministri delle Finanze. Senza accordo non si sbloccherà la nuova tranche di aiuti da oltre 7 miliardi di euro che potrebbe dare fiato alle risicate finanze di Atene alle prese con le prossime scadenze sul debito ed evitare il default tecnico del Paese.

Notizie che si sono riflesse subito sui mercati finanziari: chiusura di seduta in forte ribasso per la Borsa, oggi ancora appesantita dall'incertezza per la situazione della Grecia. L'indice Ftse Mib segna un calo del 2,40% a 23.044 punti, mentre l'All Share cede il 2,42%. Brutta giornata per Piazza Affari, colpita da una serie di notizie negative, a partire dal dato sui prezzi al consumo a marzo nell'Eurozona, che conferma con il -0,1% la minaccia di deflazione. Nel frattempo torna a impennarsi lo spread tra Btp e Bund, salito ben oltre i 140 punti. Il listino non è stato aiutato nemmeno da Wall Street, anch'essa in forte calo in seguito ai conti di alcune big giudicati deludenti. 

I timori per un default della Grecia e una sua uscita dall'euro (Grexit) sono alimentati dall'allarme liquidità per la Grecia, nelle cui casse pubbliche restano appena due miliardi di euro, che verranno utilizzati per pagare le pensioni e gli stipendi degli statali a fine mese. Senza un accordo in extremis con i creditori, Atene non ha quindi le risorse per rimborsare i 950 milioni di euro dovuti al Fondo Monetario Internazionale nel mese di maggio. In mancanza di un'intesa, la Grecia può solo sperare che le entrate fiscali (calate subito dopo l'elezione di Alexis Tsipras e poi stabilizzatesi sui 4 miliardi di euro mensili) di inizio maggio siano sufficienti a reggere finché l'ex 'troika' non avrà dato il via libera al piano di riforme economiche del governo. 

Un accordo sul nuovo programma per la Grecia deve essere raggiunto prima dell'estate. L'esortazione arriva dal responsabile del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Poul Thomsen. "Non ho informazioni sufficienti sulla situazione della liquidità" di Atene, ha sottolineato l'economista nel corso di una conferenza stampa, ma tra giugno e agosto, ha rilevato, l'ammontare dei pagamenti che la Grecia dovra' effettuare "aumenterà significativamente" e, dunque, "serve un accordo prima".  

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