Giovedì 18 Aprile 2024

Il presidente del Coni, Malagò: Il Gp di Monza deve restare, ma per Ecclestone contano i soldi

Dopo la cancellazione del Gran Premio di Germania anche la storica gara di Monza è in forte pericolo se non si rinnova il contratto che scade nel 2016

Il presidente del Coni Giovanni Malagò

Il presidente del Coni Giovanni Malagò

Monza, 30 marzo 2015 - "Spero che il Gran premio d'Italia a Monza resti ma Ecclestone è un uomo di business". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è "il primo tifoso perché Monza rimanga nel calendario della Formula Uno e faccio fatica a credere a un campionato che perde i circuiti storici, i Gp che da sempre hanno caratterizzato la sua storia. E già se ne sono persi molti".

L'ultimo, quello della Germania. E per Monza, il cui contratto scadrà nel 2016, il rischio è altissimo, soprattutto dopo le parole del boss del circus Bernie Ecclestone: "A Monza potrebbe succedere quello che sta capitando in Germania". Ovvero niente Gp, almeno per quest'anno in Germania. Tutti si sono mobilitati: "Per Monza ho parlato con tutte le istituzioni del Paese, dalla Presidenza del Consiglio agli enti locali, dalla Regione al Comune - assicura Malagò -. Ormai si va più verso una Formula Uno che si corre nei Paesi del Sudest asiatico con qualche eccezione sul mercato nordamericano e non va bene. Ma io sono uomo di sport, Bernie Ecclestone è una persona intelligente, un uomo di sport e soprattutto di business, ragiona in quell'ottica lì e non mi sento di criticarlo, ha delle precise esigenze".

Morale: i margini di trattativa sono praticamente inesistenti, Monza deve riuscire a trovare i soldi per mettere in cassaforte altri 4 anni di F1 (dal 2017 al 2020). Oggi e fino al prossimo anno paga a Ecclestone circa 11 milioni di dollari a stagione, per il futuro la posta raddoppia.