Giovedì 18 Aprile 2024

"Al-Sisi dittatore come Mubarak. Oggi l’Egitto è un paese spaventato"

Lo storico: la vicenda Regeni non mi convince, ingenuità o che altro?

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi (AFP)

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi (AFP)

Milano, 7 febbraio 2016 - "PARTIAMO da una premessa. Giulio Regeni si stava muovendo in maniera pericolosa".

Che cosa non la convince professor Campanini? "Io ho sempre parlato e scritto a favore dei Fratelli musulmani, ma non ho mai avuto bisogno di nascondermi dietro uno pseudonimo", sbotta l’orientalista Massimo Campanini.

Quindi? "Fa presumere che quel ragazzo avesse contatti pericolosi, che avesse fra le mani affari scottanti".

Era un ricercatore dell’università di Cambridge. "Conosco altri ragazzi italiani e non solo che vivono al Cairo e insegnano lì Così come i ricercatori di Science Po pubblicano articoli di critica al regime e vivono al Cairo. Doversi nascondere dietro uno pseudonimo è inquietante. Non è cosa normale neppure in un regime dittatoriale come quello di Al-Sisi".

Una tragica ingenuità? "Regeni si deve essere mosso in maniera quanto meno improvvida. Però, ammettendo che sia provato, come può la polizia egiziana arrivare al punto di assassinare uno straniero sapendo di creare inevitabilmente una crisi diplomatica?".

Ma in Egitto si muovono forze polizia politica meno controllabili? "Tutti i regimi di questo genere possono avere una polizia segreta che affianca la polizia ufficiale, però in ogni caso sono controllate dall’alto. Però, ragioniamo: torturare e uccidere uno straniero, un giovane che viene dall’Italia ed è legato alla Gran Bretagna, non la vedo una cosa così normale".

Neppure nell’Egitto di oggi? "Ero al Cairo il 25 gennaio 2015, in occasione dell’anniversario della rivoluzione. In una piazza centralissima un poliziotto ha persino sparato verso ragazzi che manifestava contro Al-Sisi"

Pare che anche Regeni stesse andando a una manifestazione. "Appunto... Ma in un ambiente del genere, con un regime del genere, si va a fare l’eroe in mezzo a una piazza? Come minimo un gesto improvvido, a meno che non ci siano retroscena che non conosco".

Un errore per il regime? "E’ questo che non è chiaro. Ad Al-Sisi che traballa per tutti i problemi (il terrorismo interno, l’Isis alle porte) conviene inimicarsi l’Italia e l’Europa ammazzando un ragazzo perché scrive articolo sul Manifesto? Non è logico".

Ci prova a descrivere Al-Sisi? "E’ relativamente giovane (è nato nel ’54) per fare parte degli alti vertici dell’esercito egiziano. Fu scelto da Morsi nel 2012 come capo dello staff quando Morsi defenestrò il maresciallo Tantawi. Sisi aveva ed ha la fama di musulmano rigorosissimo, un credente fervente, ma era anche l’ultimo arrivato, e Morsi pensava che potesse essere facilmente manovrabile". 

Poi però ha stupito tutti... "Una volta al potere ha fatto il gico dalla sua parte, dell’esercito".

E’ giusto paragonarlo a un Videla o un Pinochet? "No, lui ha detto esplicitamente che si ispira al modello di Nasser, un musulmano fervente che però ha perseguitato i Fratelli musulmani. Un presidente autorevole, che si professa credente, però in maniera laica, e quindi tiene la religione fuori dal governo".

In Egitto come è considerato? "Oggi l’Egitto è in una condizione di grande fragilità. In un viaggio l’anno scorso ho parlato con gente comune e intellettuali e tutti dicevano: meno male che c’è Al-Sisi. È l’uomo forte a cui un paese spaventato si affida, è vissuto dagli egiziani come il minore di mali, perché garantisce un minimo di sicurezza ad un paese spaventato a morte".

E’ plausibile che l’omicidio di Regeni sia stato ordito da forze interne alla polizia o ai servizi che vogliono indebolire Al-Sisi? "In Egitto il presidente controlla tutto. Ma certamente possono esserci schegge impazzite che si muovono autonomamente e piani potenzialmente eversivi".

Che differenza c’è fra Al-Sisi e Mubarak? "Oggi come oggi nessuna differenza. Al-Sisi ha rimesso in piedi il regime di Mubarak. Ha liberato anche i suoi figli".

Come finirà la vicenda Regeni? "Il governo egiziano cercherà una soluzione di comodo".