Attacchi a Parigi, cresce l'ansia per il Giubileo

C'è chi chiede di rinviare l'evento. Ma padre Lombardi avverte: "Dobbiamo essere ben attenti a non farci dominare dalla paura, quello che vogliono i terroristi è seminare il terrore". Intanto, Alfano fa sapere: "Abbiamo reso subito disponibili 700 militari per Roma"

Giubileo (Ansa)

Giubileo (Ansa)

Città del Vaticano, 14 novembre 2015 - Dopo gli attacchi di ieri a Parigi, cresce l'attenzione - e l'ansia - sull'organizzazione del Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco, che l'8 dicembre aprirà a Roma. Proprio ieri, prima dei fatti sanguinosi avvenuti nella capitale francese, mons. Rino Fisichella, regista vaticano del Giubileo della Misericordia, subito dopo aver partecipato a una riunione bilaterale con il governo presente il premier Matteo Renzi, aveva dichiarato ai giornalisti che gli chiedevano di particolari preoccupazioni relative alla minaccia del terrorismo: "Non ci sono particolari elementi per allarmare, c'è quella normale forma di sicurezza che è stata di nuovo ribadita e che viene garantita e di cui devo dire siamo più che contenti". Come non detto. Oggi ovviamente la situazione è completamente cambiata. Un teologo francese ed alcuni esponenti politici hanno già invitato il Papa a rinviare l'eventoAntonio Rungi, si è infatti rivolto al Santo Padre chiedendogli di farsi "interprete di tanti fedeli della Chiesa Cattolica che è in Italia", e "non far svolgere a Roma le celebrazioni solenni per l'apertura dell'Anno Santo della Misericordia". Padre Rungi scrive: "Chiedo di sospendere tutte le celebrazioni con la partecipazione dei fedeli a tutte le manifestazioni in programma per tutto l'Anno giubilare, per garantire a tutti la serenità, la salute e la vita". Anche l'esponente del Pd Stefano Pedica è su questa linea: "L'attacco a Parigi non fa che aggravare la preoccupazione per una 'guerra santa' che porta dritto al Vaticano, cuore della cristianità. Per questo motivo, anche la Chiesa dovrebbe valutare i rischi che può portare un anno giubilare con milioni di turisti in una città vulnerabile come Roma". "A questo punto - sottolinea Pedica - il rischio attentati è altissimo anche in Italia e, forse, si dovrebbe cominciare a riflettere sulla possibilità di rinviare il Giubileo. In ogni caso, l'attenzione dovrà essere massima".

Il Vaticano però al momento non sembra voler tornare indietro. "Non è proprio tempo di rinunciare al Giubileo o di averne paura - ha detto padre Lombardi in una delle interviste rilasciate stamattina -. Ne abbiamo più bisogno che mai. Dobbiamo viverlo con saggezza, ma anche con coraggio e con slancio spirituale, continuando a guardare in avanti con speranza nonostante gli attacchi dell'odio. Papa Francesco ci guida e ci invita ad avere fiducia nello Spirito del Signore che ci accompagna". "Dobbiamo essere ben attenti a non farci dominare dalla paura - ha detto Lombardi al Tg1 -, quello che vogliono i terroristi è seminare il terrore". "Naturalmente - ha aggiunto il portavoce vaticano - sarà necessario mettere in campo tutte le misure di attenzione. Ma non dobbiamo farci terrorizzare e dobbiamo continuare a vivere con il coraggio della pace". A Radiovaticana poi padre Lombardi ha dichiarato: "Bisogna essere prudenti e non irresponsabili, prendere le precauzioni che siano ragionevoli. Ma dobbiamo continuare a vivere costruendo pace e fiducia reciproca. Perciò direi che il Giubileo della misericordia si manifesta ancora più necessario". 

Sui fatti di Parigi il portavoce della Santa Sede ha dichiarato: "In questi giorni tristi per l'imperversare di una violenza omicida folle e orribile, molti si domandano come reagire. Alcuni si fanno già la domanda su come vivere l'attesa del Giubileo. Attenzione! Questi omicidi posseduti da un odio insensato si chiamano terroristi proprio perché vogliono diffondere il terrore. Se noi ci lasciamo spaventare, hanno già raggiunto un loro primo obiettivo. È una ragione di più per resistere con decisione e con coraggio alla tentazione della paura". "Naturalmente - ha commentato padre Lombardi -, un messaggio di misericordia, cioè di amore di Dio che ha come conseguenza anche l'amore reciproco e la riconciliazione. È esattamente la risposta che bisogna dare in tempi di tentazione di sfiducia".

Il Giubileo ha già registrato più di 30mila adesioni, 600 gruppi. Oltre al raddoppio delle udienze generali e ad altri eventi connessi come il giubileo dei carcerati, saranno tanti gli altri eventi spontanei si terranno nella capitale. Intanto, il ministro dell'Interno Angelino Alfano fa sapere: "Abbiamo reso subito disponibili 700 militari per Roma, un anticipo di quanto era stato già deciso". Alfano ha poi spiegato che nella Capitale "tutti i servizi sono stati attivati con la massima allerta".