Mercoledì 24 Aprile 2024

"Macché fantascienza, mi risveglierò. E imparerò a vivere nel futuro"

Intervista a Giovanni Ranzo, professore in lista per la 'extension life'.

Il professore Giovanni Ranzo

Il professore Giovanni Ranzo

ROMA, 11 gennaio 2015 - GIOVANNI Ranzo, professore di letteratura e transumanista: com’è che ha deciso di risorgere?

«In generale l’idea della morte non mi è mai garbata...»

A nessuno, in generale...

«Mica vero, parlando ho scoperto che tante persone rifiutano l’ipotesi di una seconda vita perché ne hanno abbastanza di questa».

Invece lei?

«Io la amo con tutto ciò che offre, conoscere gente, possibilità di studiare, divertimento, nonostante abbia le mie belle difficoltà. E non essendo religioso vedo la morte come estinzione, la fine di ogni cosa. Per dirla tutta, la morte mi fa proprio schifo».

Dunque?

«Un giorno navigando su internet ho scoperto l’esistenza di associazioni che si occupano di crionica. Fino a quel momento ne avevo sentito parlare solo attraverso la fantascienza, perché come molti son cresciuto con Star Trek, ma la scoperta mi ha colpito e mi ci sono tuffato a capofitto, come faccio sempre con le cose che mi entusiasmano. Ho chiamato subito il Cryonic Center, mi sono informato bene e ho chiesto se fra gli iscritti c’era un italiano da poter contattare per saperne ancora di più. Così è nata l’amicizia con Aldo Fusciardi e la scelta di scommettere sull’extension life».

Scommessa folle, a dir poco.

«Secondo me invece ha molte probabilità di successo, considerando i continui passi avanti della scienza e della tecnica. In fondo, cento anni fa nessuno avrebbe immaginato che oggi la vita si sarebbe allungata così tanto, anche grazie al progresso in campo medico. Sono sicuro che succederà lo stesso in futuro, che arriveremo ad un punto in cui il progresso ci metterà nelle condizioni di vivere meglio. Ecco, il nostro obiettivo è risvegliarsi al momento giusto».

E magari non riconoscere niente e nessuno di cio che vede?

«Pazienza, ricomincerò daccapo. Mi spiegheranno come funziona quel mondo e imparerò a viverci, e conoscerò persone nuove, studierò, continuerò a divertirmi. In ogni caso vale la pena di crederci, visto che l’alternativa è il nulla».

Nel frattempo?

«Cerco di prepararmi al meglio tenendomi in forma. Molto movimento, una dieta sana con pochi carboidrati e vitamine in abbondanza».

Cioè vivere da malato per morire sano? Bella soddisfazione...

«Niente affatto, al di là delle mie convinzioni lo faccio perché considero la salute un patrimonio da salvaguardare, ma non certo un’ossessione, quando voglio una pizza me la godo senza problemi».

Un’ossessione però ce l’avrà anche lei: o no?

«Che domanda... la morte».

Laura Alari