Mercoledì 24 Aprile 2024

Giovanardi lascia l'Ncd di Alfano: "Ha fallito gli obiettivi"

Con Giovanardi lasciano il partito anche i Popolari liberali dell'Emilia Romagna e i presidenti di 31 circoli. Se e M5S al ministro Boschi: "Ora non ci sono più alibi per l'approvazione della legge sulle Unioni civili"

Carlo Giovanardi (Imagoeconomica)

Carlo Giovanardi (Imagoeconomica)

Roma, 26 ottobre 2015 - Ncd "ha fallito la sua missione e i suoi obiettivi". Parola del senatore Carlo Giovanardi, che con la pattuglia dei popolari liberali dell'Emilia Romagna ha deciso di dare l'addio al partito di Alfano, che perde così altri pezzi. Mossa che ha immediatamente indotto M5S e Sel a fare pressioni sul ministro Boschi riguardo alla legge sulle Unioni civili: "Ora non ha più alibi", dicono in coro.

L'ADDIO -  Giovanardi e i suoi - Romano Tribi, Emilia Christian Immovilli, Alessandro Lei, Marco Mastacchi, Luigia Santoro, Eraldo Giudici, e i presidenti di 31 circoli - non usano mezzi termini: "prendono atto del fallimento della missione e degli obiettivi che sono stati alla base della nascita del Nuovo centrodestra, in quanto determinati a contribuire all'affermazione di un centrodestra alternativo alla sinistra, collegato al Partito popolare europeo". 

Diverse le ragioni alla base dello strappo. In primo luogo "con il 25% dei voti ottenuti alla elezioni politiche, Pd e Governo vogliono imporre, scavalcando l'Ncd e con i voti del Movimento 5 stelle, il matrimonio gay". Nel mirino dei Popolari liberali anche il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, che "sta portando avanti un'insistente campagna per la legalizzazione della cannabis, mentre il professor Giovanni Serpelloni non è stato confermato alla guida del Dipartimento delle Politiche antidroga". Rimane invece ancora al suo posto alla guida dell'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), sottolineano gli ormai ex esponenti di Ncd, "il dottor Marco De Giorgi, attivissimo nel tentare di propagandare l'ideologia gender nelle scuole, addirittura in collaborazione con il circolo Mario Mieli, intitolato a un signore che nel suoi scritti inneggiava alla pedofilia e alla pederastia".

Un'altra causa del divorzio da Ncd è, si legge nel documento, "la gestione totalmente illegale della commissione per le Adozioni internazionali, che ha visto negli ultimi tre anni crollare il numero dei bambini adottati". Su tutte queste questioni, fanno sapere Giovanardi e i suoi, "le nostre proteste e le nostre interrogazioni non hanno ottenuto nessun cambiamento di rotta".  Ecco perché i Popolari liberali hanno optato per lo strappo con Angelino Alfano e Ncd, la cui disponibilità "ad accettare qualsiasi forzatura pur di non mettere in discussione la sua partecipazione al Governo, sino a teorizzare un'alleanza strategica con la sinistra" viene giudicata "incomprensibile".

LE REAZIONI - "Sulle unioni civili il Governo non ha più alibi - sottolinea De Cristoforo di Sel - chiediamo che intervenga subito con una legislazione seria che consenta di superare le discriminazioni che tanti nostri concittadini sono ancora costretti a subire. Il documento con cui oggi il senatore Carlo Giovanardi anticipa nei fatti la sua uscita da Ncd e dal Governo fa cadere il velo dietro il quale l'esecutivo si è nascosto per rallentare e bloccare una legge di civilta', che anche l'Europa ha piu' volte richiesto all'Italia".

Simile musica dai 5 stelle:  "Ora che si è liberata del 'fardello' Giovanardi, il ministro Boschi e il governo non hanno più alibi per ritardare ancora l'approvazione della legge sulle unioni civili - dice il senatore M5s Alberto Airola - E visto che ci siamo, ora che Giovanardi è uscito da Ncd e quindi dalla maggioranza di governo, si vada avanti spediti anche sui programmi scolastici antidiscriminazione e sul potenziamento dell'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali istituito presso la Presidenza del Consiglio, che può dare un contributo enorme nella lotta alle discriminazioni e nella diffusione di una cultura del rispetto dei diritti delle minoranze".