"Ora vi spiego le risse tv". Giletti si fa psicologo

“I duellanti”, due serate sugli scontri più accesi. Protagonisti Gasparr-Ventura, poi Parietti e Busi, Sgarbi, Materazzi e Zidane

Massimo Giletti

Massimo Giletti

Milano, 1 luglio 2015 - MASSIMO Giletti, finita “Domenica in” torna già in tv con “I duellanti” (alle 23,30 su Raiuno lunedì 6 e lunedì 13).

Giletti, di quali sfide stiamo parlando?

«L’idea del programma mi è venuta perché mi interessava capire cosa accade nei rapporti personali quando qualcuno perde la testa davanti alle telecamere. Cosa c’era dietro quelle immagini? Un momento di nervosismo, un accesso d’ira, una delicata situazione psicologica pregressa? E dopo, a telecamere spente, cosa è accaduto? Si sono dati la mano, si sono ignorati, hanno continuato a detestarsi?»

Quali casi prenderò in esame?

«Cominciamo con il famoso scontro Maurizio Gasparri-Simona Ventura del 2001. Gasparri telefonò a “Quelli che il calcio“ per protestare contro l’ironia di Gene Gnocchi. Un paio di mesi dopo la Ventura presentava Sanremo. Gasparri andò al Festival, la incontrò e le chiese scusa: è una rivelazione inedita».

Qualche altro duellante?

«Alba Parietti e Aldo Busi. Nel programma “Alballoscuro”, su La 7, Alba non sapeva chi avrebbe dovuto intervistare, le dicevano soltanto se era un maschio o una femmina. Quella sera le annunciarono un maschio. La porta si aprì, entro Busi, e lei disse: “Ah! Mi avevano detto maschio...”. Scoppiò il finimondo. Poi ci sarà lo scontro tra Vittorio Sgarbi e Alessandro Cecchi Paone, a cui Sgarbi ripeté per 22 volte di seguito “capra”».

Non vi feremrete qui...

«Esamineremo anche la lite tra Alessandra Mussolini e Vladimir Luxuria, quando la deputata di centrodestra disse “Meglio fascisti che froci”’. Infine discuteremo dello scontro tra Zidane e Materazzi. Materazzi non è voluto venire, mentre siamo andati a pescare Zidane. Ma quando gli abbiamo rivolto la domanda, ha reagito in un modo molto vivace, tanto che non potremo mandarlo in onda.»

Non è che cercherete in realtà di aizzare nuovi scontri?

«Per niente. Proprio per evitarlo ho parlato a lungo con i protagonisti. Cerco riflessioni, non insulti».

Potrebbe parlare anche di se stesso, visto il famoso episodio del lancio del libro con Capanna...

«Con Capanna penso di aver chiuso ogni rapporto. Non ho perso la testa: l’ho visto ridere mentre raccontavo la storia tristissima di una madre di tre figli morta d’infarto per troppo lavoro. Subito dopo la trasmissione sono andato a chiedergli scusa, ma lui pretendeva che tutto avvenisse in diretta tv. Mi spiace solo di aver temporaneamente ridato vita a un personaggio che mediaticamente ormai era morto.»