Martedì 16 Aprile 2024

Schianto Germanwings, Lufthansa offre 25mila euro per ogni vittima. Le famiglie: "Proposta inadeguata"

L'offerta della compagnia aerea fa infuriare i parenti delle vittime dell'incidente aereo in cui sono morte 150 persone. Intanto sabato scorso la famiglia ha seppellito i resti di Lubitz con un funerale segreto e blindato

Il luogo dove vengono pregate le vittime dell’Airbus 320 della Germanwings

Il luogo dove vengono pregate le vittime dell’Airbus 320 della Germanwings

Berlino, 30 giugno 2015 - Solleva polemiche l'offerta di Lufthansa che intenderebbe risarcire con 25 mila euro le famiglie delle vittime del disastro aereo Gemanwings. La somma sarebbe corrisposta come rimborso al danno morale subito per la perdita del familiare. A riportare la notizia sono diversi media tedeschi, che danno spazio alla replica. "Una proposta inadeguata", commenta Christof Wellens, legale di 15 famiglie. "Non riesco a immaginare - ha detto - chi possa accettare un'offerta simile".

Nello schianto dell'Airbus, provocato dal pilota kamikaze Andrea Lubitz, sono morte a marzo 150 persone. Lufthansa (proprietaria di Germanwings) sarebbe dunque pronta a pagare una cifra superiore ai 3 milioni e 700 euro. 

LUBITZ, FUNERALE SEGRETO - Sabato scorso, con una piccolo funerale, segreto e blindato, nel cimitero di Montabur, in Germania, la famiglia ha seppellito i resti di Andreas Lubitz, il copilota responsabile del disastro aereo della Germanwings. Del rito segreto di sepoltura ha dato notizia la Bild. "Resti nei nostri cuori. Con amore mamma e papà", hanno scritto i genitori del ventisettenne che, stando all'inchiesta, ha distrutto l'Airbus 320 della filiale Lufthansa, uccidendo 149 persone, per farla finita. Un giovane brillante, ambizioso e malato, che si è trasformato in un mostro. Lubitz, secondo quanto emerso dalle indagini, era in possesso di un'idoneità di volo (contrassegnata da una riserva) proprio per episodi precedenti di depressione e tendenze suicide, ed era in contatto con decine di medici per i suoi disagi fisici - un problema serio agli occhi avrebbe presto pregiudicato la sua possibilità di volare - e psichici: voleva suicidarsi, e cercava su internet modi per farlo.

Novantacinque giorni dopo il volo maledetto finito sulle Alpi francesi, dove il giovane aveva assunto i comandi dopo essersi barricato nel cockpit, per dare via a una discesa di quota fatale, a dare sepoltura ai resti del co-pilota è stata la sua famiglia. C'era anche la compagna, che ha scritto: "I momenti più belli della vita sono brevi, ma i pensieri li trattengono per sempre, e per sempre restano qui tracce della tua vita, dei tuoi pensieri, di immagini e momenti. Mi faranno felice e triste, e non mi faranno scordare di te". Oggi sulla tomba c'è una croce di legno, dedicata a "Andy".