Giovedì 18 Aprile 2024

Cent'anni in buona compagnia

I segreti per vivere a lungo? Mantenere relazioni sociali e fare attività fisica. Pochi sono disposti, quando c'è appetito, a rinunciare ai piaceri della tavola

Gli italiani desiderano essere longevi, ma non rinunciano ai piaceri della tavola

Gli italiani desiderano essere longevi, ma non rinunciano ai piaceri della tavola

Bologna, 27 novembre 2014 –  Le ultime ricerche mostrano che una dieta a ridotto contenuto calorico potrebbe contribuire ad aumentare la sopravvivenza. Tre persone su quattro vorrebbero vivere fino a poter tagliare il traguardo del secolo, soprattutto per trascorrere più tempo con i propri cari, uno su quattro rinuncerebbe a questa possibilità se però dovesse trovarsi a vivere da solo. Per arrivare a spegnere le fatidiche 100 candeline l'86% degli italiani si richiara disposto a prendere farmaci per la longevità (la pillola di Matusalemme, casomai esistesse) ma non a fare qualcosa di più impegnativo, come sottoporsi a drastiche privazioni alimentari, le diete restrittive a basso contenuto di calorie, ritenute capaci di rallentare i processi di invecchiamento. Ma non chiedete agli anziani di restare soli, la solitudine e le difficoltà economiche fanno paura anche più del rischio di perdere l'autonomia e dipendere dall'aiuto di una badante.

Il sondaggio sull'atteggiamento degli italiani nei confronti della longevità e la propensione all’invecchiamento è stato presentato in occasione del congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), in corso a Bologna. L'indagine condotta da Datanalysis su un campione di mille italiani fra i 45 e i 55 anni, e su mille ultrasettantacinquenni, mostra che la maggioranza delle persone interpellate, indipendentemente dall'età, aspira a entrare a far parte della schiera dei centenari. Solo il 10% degli italiani ritiene adeguata una durata di vita fra 85 e 89 anni, e il 75% crede che l'arco dell'esistenza debba durare fra i 90 e i 104 anni mentre c'è un 13% di ottimisti, secondo cui la morte non dovrebbe arrivare prima di 110 anni. 

Interessante notare che la maggioranza vorrebbe vivere a lungo per stare di più con i propri cari: solo uno su quattro desidera arrivare al traguardo dei cento anni per organizzare al meglio la propria vita e appena uno su cinque per fare ciò che non ha mai fatto prima – commenta Giuseppe Paolisso, geriatra, presidente uscente SIGG e rettore della Seconda Università di Napoli – Non a caso il 25% degli italiani che dice di non voler vivere 100 anni in un caso su tre ammette che è per la paura di arrivarci da solo; inoltre, la famiglia è ritenuta il pilastro fondamentale per invecchiare bene dal 76% degli intervistati perché considerata quasi l'unico baluardo per proteggersi dalle difficoltà. Con l'età cambiano gli atteggiamenti. Nella fascia di età 44-55 anni si tende a vedere la vecchiaia ancora lontana.

Con la prevenzione si può fare molto per avvicinarsi al traguardo dei cent'anni, attraverso uno stile di vita sano. Ma gli italiani non sono disposti a fare sacrifici per ritardare l’invecchiamento, sebbene uno su due indichi nella correzione dei fattori di rischio cardiovascolari e nell'aver compreso l'importanza di dieta e attività fisica i due elementi che più hanno contribuito ad aumentare l'aspettativa di vita nel nostro Paese. Le regole del benessere sono note: non fumare, seguire un'alimentazione bilanciata e sana, non esagerare con l'alcol e fare costantemente un po' di attività fisica

L'indagine sottolinea che la nostra società non è in grado di sopperire ai bisogni degli anziani, ma nonostante questo quasi nessuno si dice disposto a lasciare l'Italia per andare a cercare un paradiso all'estero. C'è bisogno, piuttosto, di uno sforzo maggiore per creare una società solidale con gli anziani, senza per questo penalizzare i giovani. Tocca alle istituzioni aiutare a prevenire le disuguaglianze sociali e assicurare una vecchiaia serena, che non vada a ostacolare o interferire troppo con le legittime aspettative di figli e nipoti.

Alessandro Malpelo

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