Milano Pride, migliaia al corteo. Ultimatum di Pisapia: "Un urlo al Parlamento: siete in ritardo"

Si conclude la 'Pride Week' di Milano con la grande parata dell'orgoglio lgbt. Il corteo è aperto da uno striscione con lo slogan: “I diritti nutrono il pianeta”. "Siamo oltre 100 mila, in piazza un si' corale al matrimonio tra persone dello stesso sesso" FOTO - La parata dei diritti / Il tam tam sui social / Il corteo tra colori e paillettes

Il sindaco Pisapia al centro del corteo Lgbt del Gay Pride Milano 2015

Il sindaco Pisapia al centro del corteo Lgbt del Gay Pride Milano 2015

Milano, 27 giugno 2015 -  E' entrata nel vivo la 'Pride Week' di Milano con la grande parata dell'orgoglio lgbt che vede per la seconda volta il patrocinio del Comune e per la prima volta quello di RegioneManifestazione in centro per il Gay Pride Milano 2015Lombardia"Siamo oltre 100 mila, in piazza un si' corale al matrimonio tra persone dello stesso sesso", ha dichiarato il coordinamento arcobaleno che riunisce le associazioni organizzatrici. Alla partenza sono alcune migliaia i manifestanti (le foto dei partecipanti su Twitter) che partecipano al corteo per le vide della città, una festa per rivendicare diritti di pari dignità con gli eterosessuali, in particolare sui diritti fondamentali: le unioni civili e il matrimonio gay, sul modello delle nuove leggi che sono state approvate nella cattolicissima Irlanda e ieri negli Stati uniti d’America. Il corteo è aperto da uno striscione con lo slogan: “I diritti nutrono il pianeta”. Il tema dell'accoglienza dei migranti e'  il tema della edizione di quest'anno, dedicata ai profughi: gli organizzatori hanno deciso di devolvere parte dei fondi raccolti alle associazioni che si occupano di accoglienza.  "Il paese e' pronto, ci attendiamo risposte politiche concrete a una piazza che chiede che anche l'Italia si allinei con l'Occidente nel compimento di una democrazia matura, nella quale gay, lesbiche e trans abbiano piena cittadinanza nei diritti", ha detto il coordinamento. In marcia c'erano anche il sindaco Giuliano Pisapia e molti assessori comunali. "Liberta' di amare, diritto di amare, diritti per chi ama". Così il primo cittadino ha twittato nel pomeriggio.

 

LA SFILATA - Come sempre carri con piume e paillettes al Milano Pride. La sfilata che partita da piazza Duca d’Aosta (via Vitruvio, Settembrini, Pergolesi, Baires) si concluderà in Porta Venezia due ore dopo con Buenos Aires chiuso in parte al traffico (IL PERCORSO). Presenti anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e come testimonial l’ex calciatore Alessandro Costacurta per lanciare «un messaggio contro l’omofobia nello sport», ha anticipato il presidente di Arcigay Fabio Pellegatta.

Alessandro Costacurta alla manifestazione del Gay Pride Milano 2015PISAPIA - "Siete in ritardo, passate dalle parole ai fatti". Lo ha detto il sindaco Giuliano Pisapia, rivolgendosi al Parlamento, dal palco allestito a Porta Venezia. "Da qui arriva un urlo forte al Parlamento: per ora sarà un urlo di forza e comprensione, ma se entro quest'anno non servirà" a colmare le lacune legislative sulle coppie gay, ha detto Pisapia, "diventerà un urlo di ribellione e rabbia".

"Questa è una festa di libertà, una festa di civiltà, una festa della Milano capitale dei diritti. Oggi si rinnova un messaggio di tolleranza, di rispetto della libertà di amare chi si vuole e di avere gli stessi diritti di tutti, perché c'è un diritto inviolabile: quello di essere felici rimanendo se stessi - ha aggiunto Pisapia -. Milano è all'avanguardia nei diritti e l'istituzione del registro delle Unioni Civili lo dimostra. Tra pochi giorni -ha annunciato il Sindaco - supereremo quota mille Unioni, un record nel nostro Paese. Questo dimostra che c'è una grande richiesta di diritto e di diritti". "Siamo orgogliosi dei passi avanti fatti in questi anni a Milano, ma ora tocca al Parlamento dare un segnale positivo in questa direzione. La possibilità c'è e sono convinto che questa possa finalmente l'occasione giusta. Voglio ringraziare tutte le molte decine di migliaia che hanno partecipato al Pride e in particolare un grande uomo di sport come Alessandro Costacurta che ha dimostrato come l'impegno civile per i diritti non abbia confini", ha concluso Pisapia

Il corteo che apre il Milano Pride in via Vitruvio

PRIDE WEEK - La sfilata del Gay Pride chiude la settimana dell’orgoglio omosessuale, iniziata sabato scorso con il «Kick off party» al padiglione Usa di Expo, ed è proseguita con oltre 50 appuntamenti «per dire no all’omofobia e alla discriminazione». «Milano è un grande laboratorio dei diritti con tante iniziative che la rendono un avamposto dei diritti per tutti e un esempio di città aperta per tutto il Paese - ha detto ieri Filippo Del Corno, assessore alla Cultura, presentando Milano Pride a Palazzo Marino - . Il tema dei diritti va declinato a livello nazionale e allargato anche ad altri temi sociali proprio per creare un clima di condivisione e di vera rappresentanza. Per questo è importante la scelta di intervenire a favore dell’accoglienza. Il Milano Pride esprime questa capacità, coinvolgendo in una grande festa tutta la città con un messaggio di speranza per una società sempre più a difesa dei diritti».

LA POLEMICA - Ivan Scalfarotto, del Pd, che sta sfilando in corteo, ha voluto dire che la legge sui diritti civili e’ “in discussione, si tratta ora di portarla a casa perche’ le sfide del Paese non possono non passare dalla modernizzazione della societa’”. In aperta polemica, con queste parole, alcune associazioni di omosessuali. Cristina Gramolin, appartenente ad Arci Lesbica, ha replicato: “non siamo qui per fare pubblicita’ agli Scalfarotto, anche perche’ stanno cucinando una legge vuota. Il movimento non vuole una leggina solo per dire al mondo che l’abbiamo anche noi”. Intanto Forza Nuova (FOTOGALLERY) ha realizzato un presidio in piazzetta San Carlo ribadendo la necessità di mantenere il formato tradizionale della famiglia.

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