G20, ripresa globale ancora debole. Padoan: avanti con la crescita

Sull'economia mondiale pesano Brexit e terrorismo. Il ministro dell'economia: "Escludo bail in per le banche italiane"

Venerdì 29 luglio

Venerdì 29 luglio

Chengdu (Cina), 24 luglio 201 - I leader dei Paesi del G20 si impegnano a utilizzare tutti i mezzi a disposizione per fare ripartire la crescita in un momento in cui la ripresa globale è ancora debole e sull'economia mondiale gravano le incertezze derivanti dalla Brexit e gli impatti negativi della sovrapproduzione in alcuni settori industriali. E' il quadro che emerge dal comunicato finale del G20 finanziario di Chengdu in Cina

"La ripresa globale continua ma rimane più debole di quanto desiderato", spiegano i leader delle venti maggiori economie del pianeta. Il panorama globale è arduo e "permangono rischi di calo", tra i quali vengono citati i bassi prezzi delle commodities e la bassa inflazione in molte economie. "La volatilità sui mercati finanziari rimane alta, i conflitti geopolitici, il terrorismo e i flussi di rifugiati continuano a complicare il panorama economico globale", scrivono i leader finanziari, che condannano "nei termini più forti possibili" i recenti attacchi terroristici. "Riaffermiamo la nostra solidarietà e la nostra risolutezza nella lotta contro il terrorismo, in tutte le sue forme e ovunque si verifichi". 

L'impegno dei leader finanziari del G20 è quello di utilizzare "tutti i mezzi possibili" (monetari, fiscali e strutturali) per raggiungere l'obiettivo di una crescita "forte sostenibile, bilanciata ed inclusiva", e allo tesso tempo di continuare a esplorare opzioni "necessarie al sostegno alla crescita e per rispondere a potenziali rischi" economici. 

Il G20 in Cina ha riaffermato anche il 'no' alle svalutazioni competitive e a tutte le forme di protezionismo. A complicare il quadro generale, è intervenuto il voto in Gran Bretagna, protagonista delle discussioni della 'due giorni' di Chengdu. Dal comunicato finale del G20 si tende, però, a non enfatizzare le preoccupazioni per l'impatto sull'economia globale derivante dall'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. In generale, i Paesi del G20 sono "ben posizionati per affrontare attivamente le potenziali conseguenze economiche e finanziarie derivanti dal referendum in Gran Bretagna" e, "nel futuro, speriamo di vedere il Regno Unito come uno stretto partner dell'Unione Europea".

PADOAN - Quanto all'Italia il ministro Pier Carlo Padoan ha spiegato che il voto per la Brexit dovrebbe avere "effetti limitati" sull'economia di cui il governo terrà conto nella Legge di Stabilità del 2017, così come del rallentamento globale, ma "continueremo a mantenere la barra dritta sulla politica di crescita e consolidamento". Ai microfoni di Rai News 24, Padoan ha ribadito che sulle banche italiane si sta ancora dialogando con la Commissione europea su possibili interventi, mentre ha escluso che al momento sia necessario far ricorso ai meccanismi di "bail in", o autosavataggio.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro