Mercoledì 24 Aprile 2024

LA RICERCA / Fuga dalla crisi: via dall'Italia 94mila persone nel 2013, un terzo sono giovani

L'identikit del nuovo emigrato: maschio, non sposato, tra i 18 e i 34 anni. La meta preferita è il Regno Unito

Aeroporti, bagagli, partenze (Salvini)

Aeroporti, bagagli, partenze (Salvini)

Roma, 7 ottobre 2014 - Fuga dalla crisi, fuga dall'Italia. Secondo il  Rapporto Italiani nel mondo 2014 della Fondazione Migrantes, nel corso del 2013 si sono trasferiti all`estero 94.126 italiani - nel 2012 sono stati 78.941 - con un saldo positivo di oltre 15 mila partenze, una variazione in un anno del +16,1%. 

CHI ESPATRIA - Per la maggior parte uomini sia nel 2013 (56,3%) che nel 2012 (56,2%), non sposati nel 60% dei casi e coniugati nel 34,3%, la classe di età più rappresentata è quella dei 18-34 anni (36,2%).  A seguire quella dei 35-49 anni (26,8%) a riprova di quanto evidentemente la recessione economica e la disoccupazione siano le effettive cause che spingono a partire. I minori sono il 18,8% e di questi il 12,1% ha meno di 10 anni.

Dal 2012 al 2013, fa notare il dossier, si registra una crescita generale delle migrazioni del +19,2%, un trend che non sembra destinato a fermarsi ma che anzi appare di gran lunga sottodimensionato rispetto alla reale consistenza delle partenze che in questo momento caratterizzano l`Italia. 

LE METE - Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti all`inizio del 2014, è il primo Paese verso cui si sono diretti i recenti migranti italiani con una crescita del 71,5% rispetto all`anno precedente. Seguono la Germania (11.731, +11,5% di crescita), la Svizzera (10.300, +15,7%), e la Francia (8.402, +19,0%).  Il Canada è un caso particolare: unica nazione ad aver registrato dal 2013 al 2014 un saldo negativo di poco più di mille unità nell`AIRE generale, nel caso invece dei soli espatriati lungo il corso del 2013 con soli 324 migranti in più rispetto al 2012 riporta una crescita in un anno del 25,2%.  Gli unici valori negativi sono riscontrati nel caso dell`Uruguay (-31,9%) e dell`Austria (-4,4%). Al livello regionale domina la Lombardia (16.418), seguita dal Veneto (8.743) e dal Lazio (8.211).

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