Mercoledì 24 Aprile 2024

Francia, Jean-Marie Le Pen espulso dal Front National

L'ufficiale esclusione dopo un faccia a faccia col comitato esecutivo. La seconda espulsione, dopo che il fondatore era ricorso ai giudici ed era stato reitegrato. Dietro la cacciata c'è la volontà della figlia Marine, ora alla guida del partito, stanca delle dichiarazioni del padre sulle camere a gas naziste e sul regime del maresciallo Pétain

Jean Marie Le Pen con la figlia Marine (Ansa)

Jean Marie Le Pen con la figlia Marine (Ansa)

Parigi, 20 agosto 2015  - Alla fine Jean-Marie Le Pen è stato estromesso dal Front National (Fn), formazione politica dell'estrema destra francese da lui fondata, a seguito del braccio di ferro con la figlia - e leader della formazione politica - Marine. 

Il partito ha annunciato che all'87enne Le Pen la notizia sarà comunicata "a breve": è stata presa dopo che il comitato esecutivo del 'Fronte Nazionale' lo ha interrogato per ore e ha deciso di escluderlo per le controverse dichiarazioni sulle camere a gas naziste - definite "dettaglio della storia" - e sul regime del maresciallo Pétainche avevano scatenato l'ira della figlia.

"La decisione completa e motivata sarà comunicata a breve da Le Pen", ha fatto sapere il partito in un breve comunicato, nel quale si sottolinea che questa misura ha raggiunto la quota di "maggioranza" necessaria per essere adottata. 

La direzione aveva già espulso Le Pen una prima volta a maggio, ma il veterano della politica francese era andato in tribunale e aveva ottenuto di essere reintegrato e l'annullamento della consultazione telematica che chiedeva ai militanti di pronunciarsi sulla soppressione della figura del presidente onorario. 

Il veterano del partito Le Pen, 87 anni, ha combattuto oggi per più di tre ore davanti al comitato e alla sua uscita ha affermato di aver espresso il desiderio che "questo episodio un po' controverso sia un passo verso la riunificazione attiva di FN". 

Ma lo scontro familiare in seno alla formazione di estrema destra non sembra essere finito, dato che ancora prima che arrivasse il verdetto l'avvocato di Jean-Marie Le Pen aveva annunciato di essere pronto a fare di nuovo ricorso contro un'eventuale decisione sfavorevole. I due precedenti passaggi davanti al giudice erano state altrettante vittorie per lo scomodo patriarca della famiglia Le Pen, seppur per motivi formali e non di sostanza. Il tribunale di Nanterre ha infatti ordinato l'annullamento prima della sua sospensione, per un "vizio di forma" nella stesura del provvedimento, e poi l'assemblea virtuale dei militanti chiamata a ratificare la cancellazione dagli statuti del Fn della sua carica, quella di presidente onorario.

Marine Le Pen, da anni impegnata nella 'normalizzazione' della reputazione del suo partito, trasformandolo estrema destra figlia di Vichi ad alternativa concreta al tradizionale bipolarismo del sistema transalpino. In questo contesto, una semplice dichiarazione per dissociarsi dalla posizione del padre non era più sufficiente per la nuova leader del Fn: bisognava fare in modo che Le Pen senior non potesse più parlare a nome del partito, prima levandogli la carica di presidente onorario e poi allontanandolo del tutto. L'operazione si era finora rivelata più ostica del previsto, e forse stasera c'è riuscita.