Napolitano a Bce: priorità è la crescita. Ma Draghi: all'Italia servono riforme. Parigi: no austerity. Merkel: fare compiti

Napolitano: "L'Italia supererà le sue debolezze"

Il Presidente Giorgio Napolitano nel corso dell'incontro con il Consiglio Direttivo della Bce (Ansa)

Il Presidente Giorgio Napolitano nel corso dell'incontro con il Consiglio Direttivo della Bce (Ansa)

Parigi, 1 ottobre 2014 - Il governo francese dice no a nuove misure di austerità e prevede nella legge di bilancio 2015 un deficit che quest'anno si attesterà al 4,4% del Pil (per arrivare al 4,3% l'anno prossimo) e che soltanto nel 2017 si restringerà al 2,8%, cioè sotto il tetto (3%) fissato dai parametri europei. "Non chiederemo ulteriori sforzi ai francesi. Perché il governo adotta la serietà di bilancio per rilanciare il Paese, ma rifiuta l'austerità", ha detto il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, confermando il ritocco al rialzo delle stime del deficit. In precedenza, Parigi si era impegnata a scendere sotto il tetto fissato da Bruxelles già da quest'anno. Sapin però frena: "La nostra politica economica non sta cambiando, ma il deficit sarà ridotto più lentamente del previsto a causa delle circostanze economiche. Le nostre prospettive non sono quelle previste qualche mese fa".

 

RISPOSTA DELLA UE - Tempestiva la reazione di Bruxelles: "Gli Stati europei devono rispettare le raccomandazioni specifiche per paese" che sono state approvate dal Consiglio Ue su proposta della Commissione. E' questo il monito del portavoce del commissario agli Affari economici e finanziari Simon O' Connor che spiega: "Gli impegni presi dagli Stati nei confronti degli altri sono comuni e il ruolo della commissione è quello di dire se i progetti di bilancio metteranno gli Stati sulla strada giusta per rispettare tali impegni". Come ha ricordato O' Connor, riferendosi alle informazioni sui conti pubblici diffuse nei giorni scorsi da Francia e Italia, "la scadenza per tutti rimane fissata al 15 ottobre: dopo di che faremo le nostre valutazioni e potremo procedere con le previsioni economiche che diffonderemo all'inizio di novembre". 

MERKEL - "Non siamo ancora al punto in cui si possa dire che la crisi è alle nostre spalle", è stato il commento della cancelliera tedesca Angela Merkel."I Paesi devono fare i loro compiti per il loro benessere", ha aggiunto, ricordando che il patto di stabilità e crescita "si chiama così perché non può esserci crescita sostenibile senza finanze solide". Il governo tedesco declina ogni commento sulla decisione di Parigi di ribellarsi all'austerità. 

SAPIN: "SFORZO SENZA PRECEDENTI" - Sapin aveva già preannunciato che i target di deficit per il 2015 erano inattuabili e ribadisce che la Francia l'anno prossimo crescerà solo dell'1 e del'1,9% nel 2017. Inoltre ha definito "senza precedenti" lo sforzo del governo di tagliare di 50 miliardi di euro i volumi della spesa pubblica entro il 2017, pur riconoscendo che il totale della spesa pubblica in questo periodo registrerà un rialzo dello 0,2%. Questo significa che il debito pubblico toccherà nel 2016 un picco del 98% del Pil, iniziando una lieve discesa nel 2017. 

Il mese prossimo la commissione Ue dovrà pronunciarsi sul bilancio della Francia e sarà proprio un francese, l'ex ministro dell'Economia, Pierre Moscovici, nuovo commissario per gli Affari economici di Bruxelles, a decidere come l'Unione europea dovrà rispondere alla decisione di Parigi di non rispettare gli impegni europei. La Francia attraversa un momento difficile. Sapin prevede una crescita economica stentata dello 0,4% quest'anno, seguita da un +1% nel 2015, +1,7% nel 2016, +1,9% nel 2018 e solo nel 2018 e nel 2019 il Pil tornerà a crescere del 2%.

NAPOLITANO - "La sfida numero uno è quella di aprire un nuovo sentiero di forte e sostenibile crescita in Europa", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell'incontro avuto oggi a Napoli con il Direttivo della Bce. L'Italia oltre a impegnarsi per la riduzione del debito pubblico, "agisce per spostare l'accento delle politiche europee verso programmi coordinati di investimento per l'innovazione e la creazione di lavoro", ha sottolineato Napolitano.

DRAGHI - "Molte delle politiche che ho menzionato come rilevanti per l'area euro, lo sono anche, e forse specialmente anche per l'Italia". Questo il passaggio dedicato all'Italia, da Mario Draghi, nel suo discorso di questa sera a Napoli, durante una cena a palazzo Reale alla vigilia del consiglio direttivo della Bce di domani. "Solo le riforme strutturali, che aumentano la crescita potenziale, e quindi la sostenibilità del debito, possono creare i margini per usare in futuro la politica di bilancio" in funzione pro-crescita, ha aggiunto il presidente Bce, ricordando che le politiche suggerite per l'Ue "sono anche, e forse specialmente, valide per l'Italia". 

VISCO - "I nostri pensieri e i nostri sforzi, a Francoforte come a Roma, dovrebbero essere sempre orientati verso il benessere degli individui; non verso parametri o formule astratte", ha affermato Ignazio Visco, Governatore di Bankitalia, in occasione del discorso pronunciato alla cena che precede il meeting della Bce che si terrà domani a Napoli. "Abbiamo già dimostrato - ha aggiunto Visco - di essere pronti, se necessario, a percorrere nuovi sentieri, non tracciati su mappe teoriche". 

PADOAN - L'area dell'Euro è a un "bivio" e "in assenza di una ripresa robusta" in Italia "la tenuta del tessuto produttivo e sociale risulterebbe a rischio, la ricchezza delle famiglie minacciata, le prospettive dei giovani compromesse". Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nella nota di aggiornamento al Def, aggiungendo che "il lungo declino italiano ha molteplici cause e radici profonde" e "occorre muovere con decisione su più fronti". "L'area dell'Euro è a un bivio", ha aggiunto il ministro, "in assenza di interventi significativi i paesi europei rischiano di avvitarsi in una spirale di stagnazione e deflazione; una disoccupazione elevata e una crescita nominale piatta rendono più difficili il recupero di competitività e la sostenibilità del debito".