Finale Champions, la provocazione di Bale che fa infuriare l'Atletico

Domani sera Real Madrid e Atletico Madrid si giocano la coppa più ambita

Gareth Bale (LaPresse)

Gareth Bale (LaPresse)

Roma, 27 maggio 2016 - Ci ha pensato Bale ad accendere una sfida già calda: «Nessuno dell’Atletico Madrid sarebbe titolare in questo Real». Apriti cielo. La “seconda opportunità” paventata da Simeone si è trasformata subito in un caloroso desiderio di riscatto. Il Cholo vuole fare il pompiere: vuole una squadra calma e concentrata. Sa che sulla carta non c’è storia. «Abbiamo battuto due delle tre squadre più forti del mondo - ha dichiarato in un’intervista a Uefa.com -, ora affrontiamo la terza. Nel calcio non esiste la vendetta e nemmeno nella vita per quello che conta. Ci sono solo nuove occasioni. Vendetta è una parola negativa, rimanda ad una sconfitta. Opportunità invece ha un connotato di ottimismo e fiducia. Nel 2014 eravamo una squadra più matura, ora siamo poeni di giovani che stanno vivendo tutto ciò per la prima volta e ne usciranno più forti».

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Resta la sfida tra due filosofie: il Cholismo, lo spirito di sacrificio, la grinta, il non mollare mai e il dover vendere per esigenze di bilancio; e il mondo dei Galacticos, le figurine da assemblare nell’album di Florentino Perez, spendere per far notizia come club più ricco del mondo. Mondi diversi ma che hanno ritenuto saggio evitare di allenarsi a Milano. L’Atletico è arrivato ieri nel tardo pomeriggio a Milano, alloggiando al Melìa, dopo aver lavorato a Madrid. Simeone non si è fidato del traffico milanese e ha preferito evitare sia Appiano Gentile che Milanello. Il Real invece, che dovrà rinunciare per infortunio a Varane, atterrerà solo oggi e per le 12,30 è previsto il loro arrivo in città, al Radisson Blue. Poche ore prima della conferenza della vigilia. San Siro intanto è pronto: ha ricevuto le cinque stelle dalla Uefa per il prato e ospiterà oggi pomeriggio la rifinitura delle squadre.

GRANDE entusiasmo anche intorno alla produzione televisiva, esclusiva Mediaset Premium. “È una finale tutta made in Italy - ha spiegato Yves Confalonieri, direttore dei contenuti di Premium -, c’è solo il rammarico che manchi un’italiana in campo”. La produzione prevede 43 telecamere, una spider cam, 9 regie, 80 postazioni di commento, 35 chilometri di cavi e un’area per la produzione televisiva di 13mila metri quadrati capace di ospitare 100 mezzi tv e 1400 addetti. A disposizione anche un elicottero e due moto. Per la prima volta in Italia, una partita di calcio verrà trasmessa in ultradefinizione con la tecnologia 4k (canale 391). Le immagini saranno visibili in una qualità 4 volte superiore al Full HD e saranno distribuiti a 200 Paesi. Tutti gli occhi del mondo saranno su Milano, capitale del calcio per un weekend.