Martedì 23 Aprile 2024

Cerchi una scusa? Dona il sangue: la nuova campagna Fidas

Una nuova campagna di sensibilizzazione alle donazioni rivolta ai giovani sbarca sui social network e online

Nuova campagna di sensibilizzazione alla donazioni di sangue della Fidas

Nuova campagna di sensibilizzazione alla donazioni di sangue della Fidas

Bologna, 4 ottobre 2015 - Inventarsi una scusa perché non si ha voglia di vedere un amico, per non accompagnare la sorella alla lezione di danza, per non partecipare all'aperitivo in centro con la solita comitiva. Già, ma quale? Stavolta l'appiglio ve lo offre la Fidas, Federazione italiana associazioni donatori di sangue: “Non serve inventarsi una scusa, te ne diamo noi una buona”. Rispondete “oggi dono il sangue” e magari il vostro finto alibi potrebbe anche diventare una splendida realtà. Funziona così, con tanto di foto e testi, la nuova e originale campagna on line di sensibilizzazione alle donazioni, rivolta in particolare ai giovani e diffusa sui social network (www.facebook.com/Fidasdonasangue).  

“Vogliamo ripartire dai ragazzi per ridare il giusto valore alla donazione di sangue: non dev'essere un'opportunità politica e nemmeno un modo di mettersi in vetrina. Chi va in un centro prelievi sa che il gesto che sta per compiere è volontario, anonimo, responsabile e non prevede alcuna forma di remunerazione, neppure indiretta”. Così Aldo Ozino Caligaris - presidente Fidas dal 2001 - si toglie qualche sassolino dalle scarpe: “Non commento le foto dei vip mentre tendono il braccio” dice in occasione della sesta Giornata nazionale della Fidas  in cui si celebra ufficialmente anche il primo 'Giorno del dono', istituito dalla legge 110 dello scorso luglio per sottolineare l'importanza dell'impegno di sei milioni di volontari che donano amore oppure tempo o ancora organi. Una felice coincidenza per diffondere messaggi di solidarietà. 

“Noi siamo abituati a festeggiare le persone che hanno mostrato generosità lungo il corso della loro vita – precisa il presidente della Federazione a cui aderiscono in 480mila - e le benemerenze sono i ringraziamenti a coloro che nel silenzio hanno svolto un compito importante per la società, con decine e decine di donazioni, sono volontari che diventano un esempio per le nuove generazioni”. E purtroppo solo pochi giorni fa è avvenuto uno scambio di sacche all'ospedale Maggiore di Bologna, con serie conseguenze sul paziente in attesa della terapia e già in sala operatoria. "Il donatore spera sempre che il suo atto di solidarietà vada a buon fine - osserva _ E per questo siamo noi i primi a chiedere alle Regioni che la sicurezza trasfusionale abbia un sistema di verifica certa dall'inizio alla fine del percorso. Solo così avremo la tracciabilità certa, dalla vena del donatore alla vena del ricevente”.