Giovedì 25 Aprile 2024

L'Aquila sei anni dopo il sisma: 10mila al corteo per ricordare

Con una silenziosa fiaccolata diecimila persone hanno ricordato all'Aquila la scorsa notte le 309 vittime del terremoto che distrusse la città il 6 aprile del 2009, e altrettanti rintocchi di campane sono risuonati alle 3.32, l'ora della catastrofica scossa

Lo striscione con i volti dei giovani morti alla Casa dello studente (Ansa)

Lo striscione con i volti dei giovani morti alla Casa dello studente (Ansa)

L'Aquila, 6 aprile 2015 - Con una silenziosa fiaccolata diecimila persone hanno ricordato all'Aquila la scorsa notte le 309 vittime del terremoto che distrusse la città il 6 aprile del 2009, e altrettanti rintocchi di campane sono risuonati alle 3.32, l'ora della catastrofica scossa, dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio. 

L'arcivescovo, monsignor Giuseppe Petrocchi, ha celebrato la messa e poi sono stati letti i nomi di tutte le persone uccise dal sisma. Durante il corteo sono stati esposti striscioni contro l'assoluzione dei componenti della commissione Grandi rischi, finiti sotto processo per non aver allertato la popolazione nonostante l'intensa attività sismica che precedette il cataclisma del 6 aprile. I familiari delle vittime, che hanno promosso la commemorazione, hanno indossato felpe con la scritta polemica "06-04-2009 Il fatto non sussiste".

Nonostante il freddo pungente e la concomitanza con la ricorrenza della Pasqua, il sesto anniversario del terremoto del 6 aprile 2009 ha visto una notevole partecipazione. Tra le migliaia di persone, molti giovani: anche se la piazza si è svuotata decisamente prima delle 3 e 32. L'arcivescovo nell'omelia ha sottolineato: "Gli aquilani siano comunità unita e siano protagonisti della ricostruzione non delegando alle istituzioni. La posta in palio è molto importante, nel decennio 2009-2019 si decideranno i prossimi 50 anni della città, quindi la vita della nuove generazioni".  Alla veglia seguita alla messa hanno partecipato in molti, tra cui numerosi familiari delle vittime. Durante la notte sono stati numerosi coloro che hanno visitato la cappella della memoria, dove ci sono le lapidi con i nomi delle 309 vittime, adiacente alla chiesa delle Anime Sante, chiusa per i lavori di recupero.