Marchionne: "La Ferrari pagherà le tasse in Italia". E su Melfi: "Presto 1900 nuove assunzioni"

Il presidente del Cavallino dal Salone dell'Auto di Ginevra assicura: "L'eventuale sede olandese riguarderà una holding per la quotazione in Borsa di Maranello"

Sergio Marchionne (Afp)

Sergio Marchionne (Afp)

Ginevra, 3 marzo 2015 - L'ad di Fiat chrysler Sergio Marchionne assicura sulle tasse Ferrari ("Continueremo a farle e a pagare le tasse in Italia") e rilancia su possibili assunzioni alla Fiat di Melfi, facendo addirittura la previsione di 1900 nuovi posti di lavoro. Landini ribatte: "Potevano essere tremila"

FERRARI E TASSE - "La Ferrari continuerà a fare tutte le sue vetture in Italia, a fare profitti e a pagare le tasse in Italia". Così Sergio Marchionne durante una conferenza stampa al Salone dell'auto di Ginevra. "Non bisogna confondere - ha aggiunto il presidente del Cavallino - l'azienda che sarà quotata con l'esistenza stessa dell'azienda che continuerà a lavorare in Italia e pagare le tasse in Italia. Può darsi che ci sia un'azienda al di sopra della Ferrari - ha aggiunto facendo riferimento alla possibilità che si crei una holding - ma non si tratta di aziende operative. E' un metodo con cui mettiamo insieme le nostre attività". Dunque "la Ferrari - ribadisce Marchionne - è e resterà italiana". Sia dal punto di vista industriale che commerciale. 

Nei giorni scorsi era stata ventilata l'ipotesi di una sede olandese: "Ma questa - precisa Marchionne - vale solo per le azioni. Fca sta valutando le opzioni societarie per creare una holding a monte in un altro Paese per la quotazione di Maranello, come è stato fatto per Fiat-Chrysler. Ma la decisione non è ancora stata presa, stiamo analizzando tutte le alternative". Se sarà creata una società olandese, "una Ferrari Nv, non sarà un'azienda operativa e non ha a che fare con il fisco, ma solo con il mercato dove è più adatto quotare le azioni". L'Olanda, ha aggiunto il numero uno di Fiat-Chrysler, potrebbe essere un'opzione "perché l'abbiamo già scelta in passato e per la questione del voto multiplo, perchè in Olanda la legislazione è più gestibile, anche se l'Italia sta facendo passi avanti".

Marchionne ha anche detto che l'Ipo di Ferrari oltre il 10% "è tecnicamente possibile". "Il problema - ha aggiunto - è posizionare la giusta quantità di titoli: vendere è estremamente facile ma poi il problema è stabilire il prezzo".

Il presidente Ferrari ha poi parlato delle prospettive per la casa di Maranello: "La situazione della Ferrari non era buona quando sono arrivato ma gli uomini e le donne della Ferrari in questi quattro mesi hanno fatto un lavoro eccezionale". E a chi gli chiedeva se la Ferrari vincerà un mondiale entro il 2018 l'ad di Fca ha riposto: "Io spero anche prima!". Quanto al confronto con Red Bull nelle competizioni di quest'anno, Marchionne ha aggiunto che "sarà il circuito a dire se siamo competitivi. Saremo alla pari con la Red Bull quando andremo sul circuito, non mi voglio sbilanciare né essere critico. Andiamo in pista e vediamo, i piloti sono gasati, vedremo". Sul piano finanziario, Marchionne ha aggiunto che "i margini di Ferrari sono diminuiti per via della F.1", anche se l'ad di Fca non ha dato una cifra.

ASSUNZIONI A MELFI - Alla Fiat di Melfi "potrebbero esserci ulteriori assunzioni e distacchi da Pomigliano e Cassino, fino ad arrivare a 1.900 persone", ha promesso l'ad di Fca, Sergio Marchionne, in una conferenza stampa al salone dell'auto di Ginevra. A inizio gennaio Fiat-Chrysler prevedeva l'ingresso di 1.500 lavoratori nello stabilimento lucano, tra interinali e trasferimenti, e ora potrebbero crescere fino a 1.900. 

LANDINI RIBATTE - "A Melfi le assunzioni potevano essere anche 2.500-3.000 se invece di fare venti turni e aumentare gli orari si fosse introdotta la quinta squadra e riducendoli, come è stato fatto in altri gruppi come Ducati, Continental e Carraro", replica il segretario generale della Fiom Maurizio Landini. Marchionne "se vuoi pensare al futuro fai condizioni che non spezzino i lavoratori. Questa dovrebbe essere preoccupazione anche del governo visto che gli sgravi sono soldi pubblici".

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