Sabato 20 Aprile 2024

Ferrara, la dada ha la sindrome di Down. Madre toglie la figlia dall'asilo nido

"Eppure ha tutte le carte in regola per svolgere quel tipo di lavoro"

Un asilo nido (Foto di repertorio Germogli)

Un asilo nido (Foto di repertorio Germogli)

Ferrara, 9 ottobre 2015 - CERTE STORIE, come questa accaduta in un asilo nido privato di Ferrara, vanno raccontate senza la pretesa di capire e soprattutto giudicare i cuori delle mamme. Il contesto è quello di un piccolo e colorato asilo nido della città estense. Lunedì una mamma inizia il cosiddetto ‘periodo di inserimento’ con la figlioletta di 10 mesi: il primo giorno si ferma nella struttura per un’ora e mezza, per due ore martedì mentre mercoledì decide di ritirare la piccola dall’asilo. Il motivo? "Ci lavora quella ragazza là", le tre parole dette al telefono alla direttrice.

Quella "ragazza là" sarebbe un’ausiliaria di 37 anni, tra l’altro sorella della direttrice dell’asilo, e che ha l’unica colpa di avere un cromosoma in più, due occhi allungati e quell’eterno aspetto da bambina: la sindrome di Down. L’ausiliaria è arrivata nel nido dopo che il centro specializzato nell’inserimento lavorativo delle persone con sindrome di Down, il Cepim di Genova, aveva approvato il progetto dell’asilo. Compito dell’ausiliaria è assistere le tre educatrici nelle cura dei piccoli e pulire i locali. "Alla 8 di mercoledì – spiega la direttrice – quella mamma mi ha telefonato e mi ha detto che sua figlia non avrebbe più frequentato il nido perché all’interno della struttura lavorava ‘quella ragazza là’, aggiungendo che sua figlia viene mandata in un nido e non in un centro per disabili". La direttrice ha invitato la madre nella struttura, per un chiarimento, ma non è servito a molto: "Ha cominciato dicendo che ci sono briciole per terra mentre i bimbi fanno merenda e chiedendomi un asciugamano privato per la figlia ma poi è arrivata al dunque – riferisce la direttrice –: ha detto che le piacciono le educatrici, la referente, la struttura ma quella ragazza là no. Eppure ha tutte le carte in regola per svolgere quel tipo di lavoro». Fatto sta che la mamma ha ritirato la bimba.

SUL CASO è intervenuta anche Annalisa Felletti, assessore all’istruzione nel comune di Ferrara: "Non commento il gesto della madre, perché ognuno con i propri figli è libero di far ciò che vuole, ma credo che vada valorizzato l’atteggiamento della direttrice: è un messaggio molto positivo di integrazione attraverso il lavoro e di rispetto della diversità". E promette una visita al nido, "anche per conoscere quest’operatrice speciale". Che ieri, intanto, è tornata al lavoro, come ogni mattina, accolta a braccia aperte dalle colleghe e dai bambini.