Martedì 23 Aprile 2024

Nigeriano ucciso a botte, messaggi da Renzi e Boldrini

Il premier ha chiamato don Vinicio Albanesi, che aveva conosciuto da boy scout. Domani a Fermo ci sarà Alfano. Boldrini: espellere i violenti

Matteo Renzi al telefono (Ansa)

Matteo Renzi al telefono (Ansa)

Fermo, 6 luglio 2016 - Colpito dalla storia del profugo nigeriano ucciso a botte da un ultrà a Fermo, il premier Matteo Renzi ha telefonato a don Vinicio Albanesi, presidente della comunità di Capodarco, che dava accoglienza all'uomo e a sua moglie nel seminario vescovile. 

Renzi, come lui stesso ha ricordato al telefono, aveva conosciuto don Albanesi quando faceva parte dei giovani scout e gli ha espresso solidarietà e vicinanza per la morte del giovane. Il premier ha anticipato la presenza a Fermo domani del ministro dell'Interno Angelino Alfano

Interviene anche la presidenza della Camera Laura Boldrini, che si dice indignata e sgomenta: "Un uomo che era venuto via dal suo Paese per scampare alla ferocia dei terroristi di Boko Haram ha perso la vita qui da noi, in Italia, sotto i colpi dell'odio razzista e xenofobo - scrive in una nota - Mi addolora ancor di più che questo fatto orribile sia avvenuto nella mia Regione, che è sempre stata terra di solidarietà e di accoglienza. Abbraccio nel modo più affettuoso la giovane compagna dell'uomo ucciso e mi auguro che dal territorio, già investito nei mesi scorsi da episodi inquietanti come gli attentati alle chiese della zona, arrivi la risposta più netta, capace di isolare ed espellere i violenti".

 Alcuni deputati hanno ricordato alla Camera Emmanuel Chidi Nambdi: "Mai avrei immaginato che nelle mia terra potesse accadere una cosa del genere", ha detto Paolo Petrini (Pd). "In Italia oggi di razzismo si muore", ha affermato Lara Ricciatti (Si). Anche il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, che presiedeva l'Aula, ha espresso "sgomento" per l'accaduto.

Duro intervento su twitter del dem Gennaro Migliore: