Giovedì 18 Aprile 2024

Bosso: "Il segreto? Sono stato me stesso"

L'Ariston, un successo. Ma il pianista malato di Sla è già in tournée

Ezio Bosso fa il boom a Sanremo (Ansa)

Ezio Bosso fa il boom a Sanremo (Ansa)

Sanremo, 12 febbraio 2016 - È STATO più facile l’incontro con la London Symphony Orchestra che con il Festival di Sanremo» giurava ieri mattina il pianista Ezio Bosso, mentre stava per salire sull’aereo per Vilnius, dove domani è di scena al Teatro Filarmonico con la Lituanian Chamber Orchestra. La grande bellezza di un’interiorità, la sua, che ha inumidito gli occhi dell’Ariston e trascinato la standing ovation. Non tanto per una sclerosi laterale amiotrofica senza pietà, quanto per un modo di guardare al mondo. E spiazza che nel tempio dell’immagine alla fine a filtrare siano state soprattutto le parole. Perché «la musica siamo noi» e «ascoltare è la cosa più importante che esista». Una musica che, come ricordava pure Claudio Abbado, «è la nostra terapia». «In scena Conti è stato molto carino e mi ha lasciato essere me stesso» ammette.

«Con incoscienza non mi sono reso subito conto di quello che stavo vivendo, ma a darmi forza è stato pL'Aristoensare a mio fratello, alla mia famiglia “disfunzionale” di Bologna, come la chiamo, ai miei amici». «Noi uomini siamo buffi perché tendiamo a dare per scontate le cose belle» ha detto Bosso in quei quindici minuti rimasti impressi nella mente di tutti prima di abbracciare il pianoforte per stillare dalla tastiera le note di quella “Following a bird”, seguendo un uccellino («usare titoli inglesi fa più fighetto») che ha immediatamente trascinato l’album dal vivo “The 12th Room” in vetta alla classifica di iTunes.

«Seguendo il volo di un uccellino, infatti, mi sono perso e mi sono messo a ragionare sull’importanza di perdersi per imparare a seguire. Noi diciamo che perdere è brutto, ma no, perché a volte perdere i pregiudizi, perdere le paure, perdere il dolore, ci avvicina». Ed ora il tour che porterà Bosso pure a Rimini il 14 aprile, a Firenze il 19, ad Umbria Jazz il 10 luglio. Nel bagaglio le musiche di “The 12th Room” oltre a quelle scritte nel tempo per, ad esempio, la London Symphony Orchestra, la London Strings Orchestra, ma anche per coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela, per registi teatrali come James Thierrèe. «Tu sei un pazzo ad avermi invitato qua» aveva detto il compositore a Conti prima di entrare in scena. «Se sono pazzo è la cosa più bella del mondo» replica il conduttore, «anzi, vorrei essere pazzo per tutta la vita». Chiamalo se vuoi servizio pubblico.