Expo, indagato per corruzione il manager delle Vie d'acqua Antonio Acerbo

Sono state eseguite dalla Guardia di finanza perquisizioni "nei luoghi in disponibilita' dell'indagato", al quale "e' stata contestualmente notificata informazione di garanzia". E' stata ordinata l'esibizione degli atti e dei documenti relativi alla procedura 'Progetto Via delle acque'. Secondo gli inquirenti "Maltauro sarebbe stato favorito in gare d'appalto" LA SCHEDA - Chi è Antonio Acerbo

Antonio Acerbo

Antonio Acerbo

Milano, 17 settembre 2014 - Il commissario delegato per le Infrastrutture di Expo, nonchè responsabile per le Vie d’acqua e direttore construction del Padiglione Italia, Antonio Acerbo, è indagato nell'ambito dell'indagine della Procura di Milano su appalti relativi a Expo 2015. 

La notizia arriva da un comunicato stampa del procuratore Edmondo Bruti Liberati. Nella nota, si precisa anche che sono state eseguite dalla guardia di finanza perquisizioni "nei luoghi in disponibilita' dell'indagato", al quale "e' stata contestualmente notificata informazione di garanzia" per i reati di corruzione e turbativa d'asta. Inoltre, e' stata ordinata l'esibizione degli atti e dei documenti relativi alla procedura 'Progetto Via delle acque', presso Expo Spa e Metropolitana milanese Spa". L'indagine e' condotta dai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio. Acerbo, già manager del Comune di Milano, era stato nominato subcommissario per l'esposizione universale.

 

"FAVORI' MALTAURO PER APPALTO" - Acerbo risulta indagato per reati commessi "sino al 10 luglio 2013". L'inchiesta è la stessa che, il 9 maggio scorso, ha portato all'arresto dell'ex funzionario Pci Primo Creganti, dell'ex senatore Pdl Luigi Grillo e dell'ex esponente della Dc Gian Stefano Frigerio. Secondo gli inquirenti, sarebbero questi i principali protagonisti della cosiddetta 'cupola' capace di pilotare gli appalti milionari legati all'esposizione universale milanese 2015. L'appalto per la realizzazione della Via d'acqua sud del valore di 54 milioni, nell'ambito delle opere del "Progetto vie d'acqua-vie d'acqua sud-canale e collegamento Darsena-Expo/Fiera" del valore totale di circa 120 milioni, le cui buste erano state aperte il 18 giugno 2013,venne vinto dalla Maltauro spa e da altre tre societa' che avevano costituito un'associazione temporanea di imprese (Ati). L'appalto comprende oltre al collegamento idraulico fra il sito Expo e il Naviglio Grande altre opere tra cui alcune connessioni ciclopedonali e la realizzazione di due nuovi ponti pedonali sul Naviglio Grande. Venne aggiudicato in base al criterio dell'offerta più conveniente e, secondo i pm, in cambio di mazzette. Da quanto si e' saputo, in un'intercettazione agli atti dell'inchiesta Maltauro si vantava della sua conoscenza trentennale con Acerbo e anche in relazione all'appalto per le 'architetture di servizi', vinto sempre dalla Maltauro e al centro della prima inchiesta, l'imprenditore avrebbe cercato in un primo tempo di sfruttare i suoi contatti con Acerbo. Poi, pero', si sarebbe rivolto all'ex Dc Gianstefano Frigerio che sarebbe intervenuto su Angelo Paris, ex manager Expo finito in carcere a maggio.

Con le perquisizioni in corso da parte della Gdf nei confronti dei presunti intermediari della corruzione, contestata ad Acerbo, gli investigatori puntano a ricostruire il passaggio delle presunte tangenti avvenuto attraverso un meccanismo complesso. In relazione all'appalto 'Vie d'acqua' oggetto della presunta turbativa d'asta e della presunta corruzione, Maltauro avrebbe messo a verbale una serie di dichiarazioni utili per gli inquirenti. L'imprenditore, infatti, subito dopo l'arresto a maggio, aveva riempito verbali davanti ai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio ricostruendo il presunto "sistema'' delle tangenti. Infine, la richiesta di atti da parte della Gdf a Metropolitana Milanese spa riguarda, da quanto si e' saputo, la necessita' di inquirenti e investigatori di avere a disposizione alcuni documenti su parametri e valutazioni dell'appalto per le 'vie d'acqua'. 

 

CANTONE: "VOGLIO CAPIRE BENE VICENDA" - "Voglio capire bene la vicenda". Cosi' il presidente Anticorruzione Raffaele Cantone in merito all'inchiesta che coinvolge Antonio Acerbo, commissario delegato di Expo per il progetto vie d'acqua. "Nei prossimi giorni vedrò il procuratore della Repubblica di Milano", aggiunge Cantone, specificando che al momento ci sono solo notizie di stampa ed e' prematuro ipotizzare commissariamenti. Poi però aggiunge: "Negli ultimi incontri con Diana Bracco il rappresentante tecnico per Padiglione Italia e' sempre stato l'ingegner Acerbo e questo puo' essere un problema. Domani vedro' la Bracco a Milano". 

 

LUPI: "NOI ANDIAMO AVANTI" - "Su Expo il presidente Cantone è operativo a pieno titolo e ha tutti gli strumenti e tutti i poteri, insieme con il commissario Sala, per mantenere il corso dei lavori. Le indagini facciano il loro corso ma contemporaneamente abbiamo messo in essere tutti gli strumenti perchè gli obiettivi che a noi interessano, cioè quello di realizzare le opere e di farlo nei tempi certi possa accadere. Da questo punto di vista ognuno farà la sua parte: la magistratura prosegue le sue indagini e noi andiamo avanti". Così, parlando con la stampa al termine del vertice informale dei ministri delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, in merito alle ultime notizia che riguardano il sub-commissario di Expo, Antonio Acerbo.

 

PISAPIA: "FACCIA UN PASSO INDIETRO" - "Ritengo opportuno che, per il bene di Expo, il Commissario delegato Antonio Acerbo faccia un passo indietro", ha dichiarato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. "Da garantista - ha aggiunto - sono consapevole che siamo di fronte ad un avviso di garanzia, non a un arresto o una condanna. Resta però - ha sottolineato Pisapia - l'esigenza di salvaguardare la reputazione del nostro Paese, di Milano e di Expo. Ed è per questo che Acerbo per primo dovrebbe scegliere di fare un passo indietro".

 

IL LEGALE DI ACERBO: "VUOLE CHIARIRE AL PIU' PRESTO" - Il responsabile del Padiglione Italia, Antonio Acerbo, "ha manifestato l'intenzione di chiarire al piu' presto la sua estraneita' davanti ai pubblici ministeri". Ad affermarlo e' il suo legale, l'avvocato Federico Cecconi: "Vogliamo chiarire il piu' rapidamente possibile la nostra posizione in modo che non venga recato nessun pregiudizio al compimento della preziosa attivita' che Acerbo sta svolgendo per Expo". 

 

L'AZIENDA MALTAURO - Dopo l'avviso di garanzia all'attuale direttore construction del Padiglione Italia di Expo 2015, Antonio Acerbo, Maltauro Spa 'ha emesso una nota in cui 'ribadisce la propria assoluta estraneita' rispetto ai fatti che risulterebbero ipotizzati dai pubblici ministeri della Procura di Milano, rispetto ai quali la medesima impresa ha peraltro sin dalla venuta a conoscenza dei fatti adottato tutte le misure necessarie a garantire il massimo rispetto di quei principi di legalita' e trasparenza considerati imprescindibili''. Secondo la Procura milanese Acerbo avrebbe favorito la Maltauro per l'appalto per le 'vie d'acqua' vinto proprio dall'impresa veneta.

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