Acerbo indagato per corruzione, il manager delle Vie d'acqua si dimette da commissario delegato di Expo 2015

Il manager si è dimesso dall'incarico di commissario delegato di Expo 2015 su richiesta di Raffaele Cantone ma resta in carica come responsabile unico per il procedimento di Padiglione Italia LA SCHEDA - Chi è Antonio Acerbo

Antonio Acerbo

Antonio Acerbo

Milano, 18 settembre 2014 - Antonio Acerbo fa un passo indietro. Si è infatti dimesso dall'incarico di commissario delegato di Expo 2015, su richiesta del presidente dell'Anac, Raffaele Cantone. Acerbo è indagato in relazione al progetto "Vie d'Acqua" con l'accusa di corruzione e turbativa d'astaResta in carica come responsabile unico per il procedimento di Padiglione Italia. Ad annunciarlo è stato l'aamministratore delegato di Expo Giuseppe Sala. 

Durante la conferenza stampa indetta al termine del vertice tenutosi nella sede di Expo SpA, Sala ha spiegato di ritenere che "ricevere un avviso di garanzia non è sufficiente per essere obbligati a fare un passo indietro. Io ho fatto una valutazione - ha aggiunto il commissario all'evento - per far sì che Acerbo nella sua attivita' non venga piu' a contatto, neanche marginalmente e neanche nella sovrintendenza con le 'vie d'acqua'". I vertici della societa' hanno quindi ritenuto di mantenere il manager indagato nel suo ruolo all'interno del Padiglione Italia e di sollevarlo dalla posizione di sub commissario che, di fatto, viene attribuita su delega diretta del commissario unico.

"Ho visto Acerbo - ha chiarito - conosco la sua versione e so di un avviso di garanzia del quale non conosco il contenuto. Il mio rapporto di fiducia non e' caduto, quindi, non sapendo di cosa si tratti. Tutto quello che so si trova in uno scarno comunicato del capo della procura. E' del tutto evidente - ha aggiunto Sala - che se Acerbo ricevesse provvedimenti cautelari, senza fiducia o no sarei obbligato a chiedergli di fare un passo indietro". A chi gli faceva notare che esistono intercettazioni nelle quali l'imprenditore arrestato, Enrico Maltauro, dichiara di avere una particolare conoscenza di Acerbo, Sala ha risposto secco: "Non posso cacciare via una persona solo perche' qualcuno dice di essere suo amico. Se uno come Acerbo - ha fatto notare Sala - fa questo mestiere da quarant'anni non puo' non avere rapporti con tutte le aziende del settore altrimenti non si capisce che lavoro abbia fatto. Se la magistratura dovesse assumere provvedimenti restrittivi nei confronti di Acerbo - ha ribadito - il problema della fiducia non si pone: si fara' da parte".

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