Giovedì 18 Aprile 2024

Inchiesta Eternit bis, pm: "256 omicidi volontari". Riforma prescrizione, il governo accelera

La Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna perché il reato risulta prescritto già dal primo grado. "Oggetto del giudizio non erano le vittime". Orlando: "Ddl la prossima settimana alle Camere"

Caso Eternit, lutto cittadino a Casale Monferrato (Ansa)

Caso Eternit, lutto cittadino a Casale Monferrato (Ansa)

Roma, 20 novembre 2014 - La decisione della Cassazione di annullare la condanna nel processo Eternit perché il reato contestato risulta prescritto già dal primo grado ha fatto scoppiare il caso. "Cambieremo il sistema del processo e le regole del gioco della prescrizione", ha detto il premier Matteo Renzi.

"Nel merito - ha spiegato il presidente del Consiglio in un'intervista a Rtl 102.5 - ci sono due modi di concepire la cosa: o non è un reato, o se è un reato ed è prescritto, bisogna cambiare le regole delle prescrizioni. Ci sono dei dolori che non hanno tempo". E ha aggiunto: "Mi colpiscono da cittadino, e mi fanno venire i brividi, le interviste a qualche familiare, vedove o figlie, che mostrano una dignità pazzesca, che crede nella giustizia e continua a combattere. La morte di una persona cara è inconsolabile. Ma l'idea di aggrapparsi al tema della giustizia come fatto etico di un Paese è un dolore e una bellezza senza fine".

ORLANDO - "Il Consiglio dei ministri ha già definito la nuova disciplina, che la prossima settimana andrà in discussione in Parlamento", ha dichiarato in serata al Tg1 il Guardasigilli, Andrea Orlando, parlando della riforma della prescrizione. "Faremo di tutto - ha aggiunto - perché l'iter sia il più breve possibile". Orlando, inoltre, ha sottolineato, ancora in riferimento alla sentenza Eternit, "che vi è una riforma dei reati ambientali ferma in Parlamento: vogliamo si arrivi ad una rapida approvazione". 

CASSAZIONE - "Non erano oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute dei quali la Corte non si è occupata". E' quanto ha sottolineato la Corte di Cassazione, con una nota ufficiale, all'indomani del verdetto. "Oggetto del giudizio era esclusivamente l'esistenza o meno del disastro ambientale, la cui sussistenza è stata affermata dalla Corte che ha dovuto, però, prendere atto dell'avvenuta prescrizione del reato". La Corte rileva che "l'evento si è consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale è iniziato a decorrere il termine di prescrizione".

LUTTO CITTADINO - Intanto oggi Casale Monferrato ha proclamato il lutto cittadino. Questa mattina il sindaco Titti Palazzetti e gli Assessori del Comune hanno partecipato alla manifestazione spontanea che si è tenuta in piazza Mazzini. "La Cassazione non ha avuto il coraggio di fare una sentenza innovativa: l'amianto sta ancora uccidendo in tutto il mondo", ha detto il primo cittadino di Casale, che è uno dei territori più colpiti. "Noi abbiamo ancora fiducia nelle istituzioni - ha aggiunto al termine della manifestazione - ma il popolo in certe occasioni sembra essere decisamente migliore. Noi abbiamo sempre portato avanti civilmente questa battaglia. Ora dopo il momento di dolore e sconforto siamo pronti a riprenderla per le vie legali e nelle aule parlamentari". "Ho sentito quello che ha detto il premier Renzi sulla prescrizione, speriamo lo faccia al più presto", ha concluso.

IL DOLORE DEI PARENTI - Un migliaio le persone che sono scese in piazza a Casale Monferrato. Tra loro anche Carla Arrobbio, 83 anni, che ha voluto manifestare tutta la sua indignazione in ricordo della figlia, scomparsa per un mesotelioma. "Quei ragazzi - ha raccontato - li ho allevati un po' io. Ed è per questo che ci tengo a essere presente perché con la sentenza di ieri è come se mia figlia fosse morta due volte. Non è giusto. Non c'entra niente la politica, è solo una questione di giustizia. Per questo sono qui, e continuerò ad esserci. In nome di mia figlia e di tante persone come lei".

"SENTENZA VERGOGNOSA" - Di sentenza "vergognosa" e "ingiustizia terrificante", ha parlato invece Bruno Pesce, coordinatore dell'associazione dei familiari delle vittime dell'amianto a margine del congresso della Uil. "Questa sentenza ha detto che l'amianto è prescritto, ma continua a mietere vittime a Casal Monferrato e nel resto d'Italia. Il disastro è ancora in azione", ha detto Pesce esprimendo "rabbia" e "sconforto". I familiari delle vittime chiedono adesso di non essere lasciati soli. "Lo Stato non ci abbandoni - ha aggiunto - noi reagiremo, più forte è l'ingiustizia e più forte deve essere la nostra reazione".

ANM - E in merito alla prescrizione si è pronunciata anche l'Associazione nazionale magistrati. "Non entriamo nel merito di questo processo, bisogna attendere le motivazioni ma la sentenza Eternit offre uno spunto di riflessione sul tema della prescrizione, la cui riforma è una priorità urgente", ha detto il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli. 

ETERNIT BIS - Sono 256 i casi di morte contestati dalla Procura di Torino all'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny nell'inchiesta Eternit-bis. I pm Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace procedono per omicidio volontario con l'aggravante dei motivi abietti (la volontà di profitto) e del mezzo insidioso (l'amianto). Le vittime sono decedute per mesotelioma pleurico dal 1989 ad oggi. Sessantasei sono ex lavoratori degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato e Cavagnolo. Gli altri sono residenti.

TRE INCHIESTE - Le inchieste sul caso Eternit della procura di Torino sono tre. Oltre a a quella per le oltre 213 morti, c'è un secondo procedimento che si riferisce agli italiani deceduti dopo aver lavorato negli stabilimenti Eternit in Svizzera e Brasile. Il terzo fascicolo, invece, riguarda l'amiantifera di Balangero, nel Torinese, la più grande cava d'amianto d'Europa: uno studio epidemiologico ha messo in evidenza 214 casi di morte e qui Schmidheiny è indagato perché la struttura entrò per qualche tempo nella galassia Eternit.