Giovedì 18 Aprile 2024

Eternit, Cassazione: "Condanna annullata, reato prescritto". Ira dei familiari: "Vergogna"

Accolta la richiesta del procuratore generale Francesco Iacovello che chiedeva la cancellazione della condanna a 18 anni in secondo grado per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny

Familiari delle vittime dell'amianto Eternit davanti alla Corte di Cassazione (Ansa)

Familiari delle vittime dell'amianto Eternit davanti alla Corte di Cassazione (Ansa)

Roma, 19 novembre 2014 - La condanna di Stephan Schmidheiny per il processo Eternit è stata annullata senza rinvio perché il reato è prescritto. Il presidente della prima sezione penale della corte di Cassazione Arturo Cortese ha accolto la richiesta del procuratore generale Francesco Iacovello che chiedeva la cancellazione della condanna a 18 anni, emessa il 3 giugno 2013 dalla Corte d'appello di Torino, per il magnate svizzero (nella foto) per disastro ambientale doloso permanente e omissione di misure antinfortunistiche. 

LA RABBIA DEI PARENTI DELLE VITTIME - La decisione, che praticamente ha dato un colpo di spugna al processo, ha suscitato le proteste dei numerosi familiari delle vittime dell'amianto presenti nell'Aula magna. "Vergogna, vergogna", hanno detto in tanti, urlando subito dopo la lettura del verdetto. Dopo, davanti alla Corte di Cassazione, hanno esposto uno striscione con su scritto "Eternit, ingiustizia è fatta". "Adesso aspetto la giustizia divina. E spero che almeno questa sia giusta", ha detto un'esponente di una delle associazioni dei familiari delle vittime dell'amianto di Casale Monferrato.

ANNULLATI I RISARCIMENTI - Con il verdetto vengono annullati anche i risarcimenti, disposti in appello, a favore di centinaia di vittime dell'amianto e delle comunità locali di ottenere i risarcimenti. La Corte, infatti, ha sottolineato nel dispositivo letto in aula che la prescrizione del reato di disastro doloso è maturata prima della sentenza di primo grado, e ciò 'travolge' tutte le statuizioni civili. Le motivazioni della sentenza verranno depositate nei prossimi mesi, ma, evidentemente, i giudici della prima sezione penale hanno condiviso le conclusioni esposte con la requisitoria dal sostituto pg, Francesco Iacoviello. I fatti contestati si sarebbero dunque svolti fra il '66 fino al 1986, anno in cui l'azienda ha cessato la sua attività: in quel lasso di tempo, dunque, va inquadrato il reato di disastro doloso, con la prescrizione maturata in circa 12 anni, ossia nel 1998. Le malattie e le morti sopravvenute negli anni, dunque, non toccano affatto la questione della prescrizione del reato.

SCHMIDHEINY - "La decisione della Suprema Corte conferma che il processo Eternit, nei precedenti gradi di giudizio, si è svolto in violazione dei principi del giusto processo. Schmidheiny si aspetta che ora lo Stato italiano lo protegga da ulteriori processi ingiustificati e che archivi tutti i procedimenti in corso", ha detto un portavoce del magnate svizzero commenta la sentenza della Cassazione. "L'Italia è l'unico paese che vuole risolvere la catastrofe dell'amianto attraverso processi penali contro singole persone". "Personalmente ho la certezza che l'abbandono anticipato dell'amianto - ha aggiunto lo stesso Schmidheiny - sia la cosa migliore".

LA DIFESA - La sentenza della Cassazione sul processo Eternit "non è una sconfitta per la giustizia, la Corte non dice che l'amianto è inoffensivo. Il punto è che sono passati tanti anni e che il reato contestato era quello di disastro, quindi c'è stata la prescrizione", ha commentato invece Franco Coppi, difensore del magnate svizzero Schmidheiny.

GUARINIELLO - "Non bisogna demordere. Non è una assoluzione. Il reato c'è. E adesso possiamo aprire il capitolo degli omicidi". E' il commento del pm Raffaele Guariniello. "La Cassazione - ha continuato Guariniello - non si è pronunciata per l'assoluzione. Il reato evidentemente è stato commesso, ed è stato commesso con dolo. Abbiamo quindi spazio per proseguire il nostro procedimento, che abbiamo aperto mesi fa, in cui ipotizziamo l'omicidio". "Questo non è - ha aggiunto il magistrato - il momento della delusione, ma della ripresa. Noi non demordiamo".

CASALE MONFERRATO - "Sono dispiaciuta e amareggiata, ma preferisco aspettare domani prima di aggiungere altro", ha detto Concetta Palazzetti, sindaco di Casale Monferrato, uno dei centri più colpiti dalla tragedia della Eternit. "Domani mattina - ha aggiunto - riunirò la giunta comunale per decidere che cosa fare".