La mega villa dei coniugi Podemos. Rivolta degli indignados sul web

Madrid, referendum tra gli iscritti: non è di sinistra, volete cacciarli?

Pablo Iglesias e Irene Montero (Ansa)

Pablo Iglesias e Irene Montero (Ansa)

Madrid, 23 maggio 2018 - Povero Pablo e povera Irene, in che guaio vi siete cacciati. Perlomeno stando ad alcuni (antichi, antichissimi) canoni "morali" della sinistra. I fatti. Il leader di Podemos, la sinistra-sinistra che sostiene di combattere per un mondo più equo e solidale, che si dichiara no global e socialdemocratica, che non lesina critiche alla costruzione europea, che ricorda alcune intermerate dei nostri grillini, ha comprato una casa. Pablo Iglesias l’ha acquistata con la sua compagna, Irene Montero, anche lei di Podemos capogruppo al Parlamento spagnolo. Irene aspetta due gemelli. E allora, direte, dov’è lo scandalo? 

Secondo alcuni duri e puri all’interno di Podemos, il problema è il prezzo: 620mila euro circa per una villa a Galapagar di 250 metri quadri con piscina e giardino, per un mutuo trentennale di 1.600 euro al mese. Tanto? Troppo per uno che per anni ha rivendicato una specie di decrescita felice tanto per usare il vocabolario dei nostri pentastellati? A guardar bene, a dire la verità, parrebbe di no. Irene e Pablo guadagnano come deputati circa 80mila euro l’anno. In più Iglesias, stando ai dati diffusi immediatamente, avrebbe un tesoretto di altri 100mila euro perché già professore universitario. Fatto sta, che da ieri sino a domenica i 500mila militanti di Podemos, possono votare. Sì, avete capito bene. Possono, in un referendum, dire se è il caso che Pablo e Irene restino a capo del movimento. Decisione esagerata? "Una follia – scandisce al telefono Francisco, da sempre con Podemos –. Manca meno di un anno alle amministrative e rimettere tutto in discussione sarebbe davvero incredibile. Suicida".

Il che, in effetti, è difficilmente contestabile. Ma questa insolita mossa di trasparenza politica non nasce solo dall’emotività dei duri e puri. Nel 2012, infatti, Pablo accusava un esponente di primo piano dei popolari, che aveva comprato una casa, con queste parole: "Affidereste la politica economica a chi spende 600mila euro per un attico di lusso?". E, battutone, aggiungeva: "La politica economica a un milionario? Come affidare il ministero dell’ambiente a un piromane".

Siamo dunque alla solita litania del puro più puro di te? Sarà anche retorica, ma il sospetto è legittimo. Prendete Carlos Caluso, portavoce del partito-movimento nella Navarra: il fatto che Irene e Pablo abbiano comprato una casa del genere dimostra "una mentalità piccolo borghese che è incompatibile con i principi di Podemos". Dall’Andalusia giungono segnali dei militanti incerti fra indignazione e preoccupazione: "Ma come?! Proprio voi, Irene e Pablo? Non vi rendete conto che quella casa con piscina danneggia la popolarità del partito e butta a mare la sua lotta contro la casta?".

Forse, il can can nasce per motivi più strettamente politici. E si sa che la delegittimazione dell’avversario interno o esterno è pratica costante in politica. Podemos, pur non brillando, resta fra i primi quattro partiti spagnoli e guidare una formazione così potrebbe far gola a molti. Vedremo ora come andrà a finire l’operazione-trasparenza (tra l’altro la coppia ha subìto diverse minacce da parte dei fascisti e le ecografie dei gemelli sono misteriosamente scomparse dall’ospedale). Di sicuro, la coppia starà pensando che in quel popolare appartamento di 49 metri quadri a Vallecas a Madrid, in fondo, non si stava poi così male...