Mercoledì 24 Aprile 2024

Giordania, scrittore cristiano ucciso per aver pubblicato vignetta sull'Islam

Nahed Hattar è stato ucciso davanti al tribunale di Amman dove si stava recando per rispondere di una caricatura ritenuta offensiva per l'Islam. I media giordani: "Il killer è un imam"

Lo scrittore giordano e la vignetta per cui è stato ucciso

Lo scrittore giordano e la vignetta per cui è stato ucciso

Amman (Giordania), 25 settembre 2016 - Lo scrittore giordano, cristiano, Nahed Hattar è stato assassinato oggi davanti al tribunale di Amman, in Giordania, dove era alla sbarra per aver pubblicato una caricatura considerata offensiva per l'Islam. Hattar è stato raggiunto da tre proiettili. L'assassino è stato arrestato. I media giordani, citando fonti ufficiali anonime, hanno identificato il killer: si tratterebbe di un imam quasi cinquantenne, Riad Abdullah, proveniente da un quartiere povero della capitale. L'uomo avrebbe confessato alla polizia di essere rimasto sconvolto dalla vignetta condivisa dallo scrittore.

Hattar era stato fermato il mese scorso con l'accusa di avere condiviso su Facebook una vignetta considerata offensiva per i musulmani. Dopo essere stato interrogato, lo scrittore era rimasto in carcere con l'accusa di "razzismo e settarismo". 

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Il pm di Amman, Abdullah Abul-Ghanam, lo aveva inoltre incriminato per "insulto alla religione", essendo proibito di "pubblicare materiale, immagini o disegni con l'intenzione di colpire i sentimenti religiosi e la fede". 

Hattar, considerato un sostenitore del presidente siriano Bashar al-Assad, aveva postato sul social una vignetta, intitolata "il Dio di Daesh", in cui si vede un combattente dell'Isis seduto accanto a due donne che chiede a Dio di servirgli da bere. Hattar, viste le reazioni innescate, aveva spiegato su Facebook che non intendeva offendere i musulmani, ma semplicemente far capire come l'Isis "vede Dio e il Paradiso".

La vignetta sotto accusa mostra un jihadista si trova a letto con due donne in una lussuosa tenda, e Dio si affaccia dall'esterno, chiedendogli: "Buona giornata, Abu Saleh, hai bisogno di qualcosa?". Il jihadista risponde: "Sì Signore, mi porti un altro bicchiere di vino e chieda a Jibril (l'arcangelo Gabriele) di portarmi noccioline. Dopo, mi mandi un servitore eterno per pulire il pavimento e sparecchiare insieme a lei". E poi aggiunge: "Non dimentichi di mettere una porta davanti alla tenda, così la prossima volta bussa prima di entrare, sua beatitudine". Secondo la traduzione in inglese di Anwar el-Iraqi, l'analista per gli affari arabi del Clarion Project, nella vignetta intitolata 'In Paradiso...' Hattar per ragioni di satira modifica la parola 'Subnallah', cioè 'Gloria ad Allah' in 'Subhanekh' cioè 'Sua Beatitudine', una formula che può suonare blasfema.