Mercoledì 24 Aprile 2024

Turchia, veto dall'Austria: "No a comizi per il referendum"

Il premier Christian Kern spiega: "Esigenze dettate dall'ordine pubblico"

Il premier austriaco Christian Kern: "No a comizi di turchi sul nostro territorio" (Ansa)

Il premier austriaco Christian Kern: "No a comizi di turchi sul nostro territorio" (Ansa)

Vienna, 14 marzo 2017 - S'allarga lo scontro tra la Turchia e alcuni Paesi europei: dopo Germania e Olanda, anche l'Austria annuncia di voler impedire lo svolgimento sul proprio territorio della campagna referendaria che alcuni ministri turchi avevano programmato in Europa per sostenere il passaggio al presidenzialismo, una riforma voluta dal presidente RecepTayyip Erdogan, su cui la Turchia è chiamata ad esprimersi il prossimo 16 aprile. Il premier austriaco Christian Kern ha annunciato stamattina che l'Austria "prenderà i provvedimenti necessari" al fine di impedire comizi e incontri con la comunità turca locale, sulla base di "esigenze dettate dall'ordine pubblico". "Cosa faremo se un ministro turco proverà a raccogliere consenso tra i turchi in Austria? Cercheremo di evitare il comizio per motivi di pubblica sicurezza", ha specificato Kern.

Intanto la Turchia sospende le relazioni ad alto livello con l'Olanda e chiude lo spazio aereo ai diplomatici dell'Aja. Erdogan attacca Merkel, mentre Ankara annuncia di voler rivedere l'accordo Ue sui profughi. Dalla capitale turca nuove critiche a Bruxelles per il sostegno all'Olanda nella disputa diplomatica sul respingimento dei due ministri turchi attesi per un comizio in vista del referendum sui poteri del presidente: "Posizione miope e senza valore per la Turchia".

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PITTELLA - "I toni usati da Erdogan sono inaccettabili e francamente ridicoli, sta facendo scivolare la Turchia verso una deriva autoritaria e un regime sempre più personale. Dovrebbe chiedere scusa a L'Aja ma anche a tantissimi olandesi di origine turca", ha dichiarato il capogruppo S&D al Parlamento europeo, Gianni Pittella. Pittella ha anche ricordato la risoluzione votata dai socialisti "in cui mettiamo in risalto la necessità di sospendere i negoziati di adesione, che non significa chiudere la porta alla Turchia, ma con questa leadership non c'è possibilità di manovrare sul terreno con l'adesione".