Giovedì 25 Aprile 2024

Iraq, Baghdad strappa Kirkuk ai curdi. Media: "I peshmerga decapitati"

Le truppe irachene hanno preso il controllo della zona di Kirkuk, ricca di ricchi giacimenti petroliferi ancora in mano ai peshmerga, che li avevano riconquistati all'Isis. La Turchia pronta a intervenire a fianco di Baghdad

Truppe irachene nella provincia di Kirkuk, in mano ai curdi (Afp)

Truppe irachene nella provincia di Kirkuk, in mano ai curdi (Afp)

Kirkuk, 16 ottobre 2017  - Le truppe governative irachene hanno preso il controllo della città di Kirkuk sottraendolo ai curdi, in risposta al referendum per l'indipendenza del Kurdistan iracheno che si era tenuto lo scorso 25 settembre. Un convoglio di veicoli blindati delle forze d'elite irachene anti terrorismo addestrate dagli Usa ha preso il controllo del quartier generale del governo provinciale nel centro di Kirkuk oggi pomeriggio. E' stata tirata giù la bandiera curda, mentre è stata lasciata sventolare soltanto quella irachena.Il premier dell'Iraq, Haidar al-Abadi, aveva ordinato di issare la bandiera irachena a Kirkuk e nelle altre zone contese rivendicate sia dal governo centrale che dai curdi nel loro referendum.  

Secondo la tv del Kurdistan Rudaw, che cita un proprio reporter sul posto, alcuni peshmerga catturati "sono stati decapitati" da elementi delle milizie filo-Iran a Kirkuk. I decapitati sarebbero almeno 10.

Le milizie di Baghdad in precedenza avevano preso il controllo dell'aeroporto internazionale e di due importanti pozzi di petrolio a Baba Gurgur, quando le forze curde si sono ritirate. Dieci peshmerga sono stati uccisi e altri 27 sono rimasti feriti durante i combattimenti notturni tra le forze curde e i reparti di Hashd al Shaabi, la forza paramilitare irachena filogovernativa.

L'attacco a Kirkuk, "condotto da forze irachene e milizie addestrate dall'Iran equivale a una dichiarazione di guerra contro il Kurdistan", è quanto afferma il comando generale delle forze Peshmerga in una nota. "Siamo rattristati dal fatto che alcuni ufficiali dell'Unione patriottica del Kurdistan (Puk), la formazione che faceva riferimento a Jalal Talabani, abbiano collaborato in questo complotto e tradito il Kurdistan abbandonando i check-point".

L'esercito iracheno ha lanciato un'offensiva a seguito dello stallo creato dal controverso referendum sull'indipendenza.  Ciò sta scatenando la fuga da Kirkuk di migliaia di persone che oggi hanno lasciato i quartieri curdi del capoluogo per andare a Erbil e Suleimaniyeh, le due principali città della regione autonoma del Kurdistan iracheno. 

Halgurd Hikmat, portavoce del ministero dei Peshmerga, afferma che le forze curde hanno ancora il controllo dei pozzi petroliferi di Havana e Bai Hassan, a ovest di Kirkuk. Hikmat ha poi assicurato che le forze curde "si riorganizzeranno" per un eventuale contrattacco".

La coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti che combatte lo Stato Islamico (Isis) ha sollecitato oggi Baghdad e i curdi iracheni a "evitare azioni di escalation".

Invece la Turchia ha annunciato di essere pronta ad aiutare il governo iracheno a cacciare i combattenti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan turco (PKK) da Kirkuk. Il referendum d'indipendenza dall'Iraq svolto in Kurdistan lo scorso 25 settembre, non dà fastidio solo a Baghdad in riferimento ai pozzi petroliferi contesi, ma ancha ad Ankara che teme ripercussioni sulla minoranza curda in Turchia.