Mercoledì 24 Aprile 2024

Trump lancia la 'guerra del legno' contro il Canada

Il presidente intende imporre con valore retroattivo una tariffa doganale sino al 20% sull'import di legname canadese da costruzione

Justine Trudeau con Donald Trump (Olycom)

Justine Trudeau con Donald Trump (Olycom)

 Washington, 25 aprile 2017 - Donald Trump ora va alla 'guerra del legno', e la proclama contro il Canada. Finora i principali bersagli commerciali del presidente Usa erano stati la Cina e il Messico, ma la prima dichiarazione di guerra commerciale colpisce i 'cugini' canadesi, in attesa di una rinegoziazione dell'accordo commerciale Nafta. Ma Trump non dimentica le vecchie promesse e ancora oggi ha ribadito: "Il muro con il Messico si farà, ne abbiamo bisogno". Infine ecco un nuovo stop giudiziario ai provvedimenti di Trump: un magistrato federale di San Francisco ha bloccato un ordine della sua amministrazione per bloccare i fondi alle città santuario, che offrono ospitalità e assistenza agli immigrati irregolari

LA GUERRA DEL LEGNO - L'amministrazione Trump intende imporre con valore retroattivo una tariffa doganale sino al 20% sull'import di legname canadese da costruzione: una mossa che colpisce un giro di affari di circa 5 miliardi di dollari. E minaccia di fare altrettanto contro i prodotti lattiero-caseari. "Il Canada ha reso l'attività dei nostri produttori di latte del Wisconsin e di altri stati frontalieri molto difficile. Non lo tollereremo. Lo vedrete", ha twittato il tycoon. 

Colpendo intanto il legno canadese, Trump rispolvera un dossier vecchio, che divide i due Paesi da oltre 30 anni. I produttori americani accusano i colleghi canadesi di esportare i loro materiali a un prezzo più basso dei loro grazie ai sussidi statali. "Il Canada non è un buon vicino nel commercio", ha sostenuto il segretario al commercio Wilbur Ross in un briefing alla Casa Bianca, difendendo i futuri dazi punitivi, che se da un lato soddisfano i produttori di legno americani, dall'altro inquietano il settore delle costruzioni, che teme un aumento dei prezzi delle case di oltre il 10%. "Non credo che ci sarà una guerra commerciale col Canada", ha aggiunto.

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LA REPLICA DI TRUDEAU - Ma il premier canadese Justin Trudeau ha già reagito, ammonendo che entrambi i Paesi potrebbero soffrire in seguito all'"ispessimento" dei confini. Il leader del partito liberale ha ricordato che i due Paesi sono economicamente interconnessi ma che la relazione non è a senso unico. Trudeau ha anche sottolineato che milioni di posti di lavoro americani dipendono dal tranquillo flusso di merci, servizi e persone attraverso la frontiera. Il governo americano ha ceduto alle "pressioni della potente lobby forestale degli Stati Uniti ripiegando verso il protezionismo", ha denunciato Alexandre Cusson, vice presidente dell'Unione della municipalità del Québec, secondo cui l'impatto finanziario potrebbe superare i 200 milioni di dollari per la solo industria del settore locale.

IL MURO COL MESSICO - "Il muro sarà costruito, ragazzi!", assicura Trump rispondendo alle domande dei giornalisti sulla costruzione del muro al confine con il Messico. "Si farà, al 100%, ne abbiamo bisogno", ha ripetuto il presidente sottolineando che c'è il tempo necessario, entro il suo primo mandato. 

LE CITTA' DSANTUARIO - Intanto si registra un nuovo stop giudiziario per Donald Trump: un giudice federale di San Francisco ha bloccato temporaneamente un ordine della sua amministrazione per bloccare i fondi alle cosiddette città santuario, ossia quelle che offrono ospitalità e assistenza agli immigrati irregolari. Il ricorso era stato avanzato da due contee californiane, che temono di perdere miliardi di dollari. In precedenza i giudici hanno bloccato le due versione del suo 'bando anti musulmani'.