Trump a Seul: "La Corea del Nord è un inferno che nessuno merita"

Il presidente Usa, parlando al parlamento sudcoreano, ha minacciato il leader di Pyongyang, ma gli ha anche teso una mano invitandolo a uscire dall'isolamento. Diplomazie al lavoro per incontro con Putin. Oggi Trump è a Pechino

 Donald J. Trump (Ansa)

Donald J. Trump (Ansa)

Seul, 8 novembre 2017  - Il presidente Donald Trump è atterrato all'aeroporto di Pechino, per la visita di tre giorni di "state visit plus". Il primo impegno sarà nel pomeriggio, ore 16:00 locali (9:00 in Italia), quando The Donald, con la first lady Melania, visiterà la Città Proibita e dove saranno ricevuti dal presidente Xi Jinping e dalla consorte Peng Liyuan. (La "state visit plus" è un trattamento speciale per ricambiare l'ospitalità riservata a Xi e Peng durante la visita fatta in aprile a Mar-a-Lago, in Florida).

A KIM, NON CI SOTTOVALUTARE  - "Non ci sottovalutare, non metterci alla prova... Sarebbe un errore di calcolo fatale", perché  'the Donald' non è Barack Obama. E' questo il duro monito lanciato dal presidente Usa Donald Trump direttamente al dittatore nordcoreano, Kim Jong Un, dal podio del parlamento di Seul. 

Il numero uno della Casa Bianca, il primo in 24 anni a parlare al parlamento sudcoreano, avverte: "Questa è un'amministrazione molto diversa rispetto a quella che gli Stati Uniti hanno avuto in passato", quindi se Kim non rinuncerà al suo programma nucleare, sarà annientato. "Le armi che stai acquistando non ti stanno rendendo più sicuro ma stanno esponendo il tuo regime ad un grave rischio", ha affermato Trump. 

"Ogni passo che fai in questo buio sentiero aumenta il pericolo che hai davanti la Corea del Nord non è il paradiso che tuo nonno ha immaginato ma un inferno che nessuna persona merita". Trump, che ha descritto la Corea del Nord come un Paese trasformato in una "setta", "lungi dal garantire l'uguaglianza dei suoi cittadini, una crudele dittatura misura, annota e classifica secondo criteri arbitrari legati alla loro fedeltà allo Stato", ha anche  teso la mano al giovane leader. Il tycoon repubblicano ha invitto Kim Jong Un ad abbandonare il proprio isolamento.  

Il presidente Usa ha poi reclamato "una completa e verificabile denuclearizzazione della penisola coreana" e invitato tutte le nazioni responsabili ad unire le forze nell'isolare Pyongyang, Cina e Russia comprese. Un appello a tutti: Il mondo non può tollerare la minaccia di un regime canaglia".

Trump, già a Pechino oggi per incontrare il presidente cinese Xi Jinping, probabilmente nei giorni successivi vedrà anche il presidente russo Vladimir Putin, ai vertici Apec e Asean in Vietnam e nelle Filippine. 

L'atteso, e sperato, incontro tra Trump e Putin al vertice Apec in Vietnam ha messo all'opera il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov: "Sentiamo dichiarazioni dello stesso Donald Trump sul fatto che prevede di avere un incontro con Putin, il presidente Putin è pronto, gli americani lo sanno. - ha detto Lavrov parlando con la stampa - Le cancellerie sono in contatto, quando l'agenda dei leader sarà finalmente chiarita, penso che verrà comunicato". 

Il presidente degli Stati Uniti, che nella sua sosta in Corea del Sud aveva previsto una visita a sorpresa nell'area demilitarizzata di confine tra la Corea del Sud e la Corea del Nord, la Dmz, ha dovuto cancellarla all'ultimo minuto a causa delle cattive condizioni meteorologiche. Peccato che ad attendere Trump nell'area demilitarizzata c'era il presidente sud-coreano, Moon Jae-in, il quale aveva proprosto il viaggio alla Dmz. Ma la fitta nebbia che si è formata nei pressi dell'area di confine con il Nord avrebbe impedito l'atterraggio dell'elicottero a bordo del quale si trovava Trump.