Venerdì 19 Aprile 2024

Trump alla guerra dei dazi, nel mirino anche Cina e Messico

Il presidente firma i primi due ordini esecutivi e twitta: "L'incontro con la Cina sarà molto difficile a causa del deficit commerciale"

Donald Trump va alla guerra del commercio (Ansa)

Donald Trump va alla guerra del commercio (Ansa)

Washington, 31 marzo 2017 - Donald Trump affila le armi e prepara il terreno per l'annunciata guerra del commercio. Prima l'indiscrezione del Wsj sull'ipotesi dazi al 100%  su alcuni prodotti Ue come la Vespa e la Perrier, poi sottolinea che l'incontro la prossima settimana con la Cina sarà "molto difficile" per il massiccio deficit commerciale. E già oggi firma due ordini esecutivi sull'import.

Secondo il Wsj, la decisione di imporre misure di ritorsione, non solo nei confronti dell'Europa, ma anche di altri Paesi come Cina e Messico, sarà una delle prime mosse che prenderà dal nuovo rappresentante Usa al Commercio, Robert Lightizer, non appena la sua nomina sarà controfirmata dal Senato Usa.

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LE NUOVE DIRETTIVE - E proprio in questo quadro il presidente Usa ha firmato oggi due ordini esecutivi con cui individuare "gli abusi" che stanno causando "deficit commerciali agli Stati Uniti" e per "rafforzare le regole anti-dumping e reprimere i mancati pagamenti delle tasse sulle importazioni". A comunicarlo è il segretario per il Commercio, Wilbur Ross.  Ancora non è chiaro l'indirizzo esatto delle direttive, ma si capisce che un altro passo di Trump per dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale di combattere le importazioni negli Stati Uniti che considera "ingiuste". Ross ha detto ai giornalisti che uno degli ordini permetterà al dipartimento del Commercio e al Rappresentante per il commercio degli Stati Uniti d'America (Ustr) di condurre una profonda revisione delle cause del deficit commerciale degli Stati Uniti con ciascuno dei principali partner commerciali americani.  L'obiettivo, ha detto Ross, è "fornire ragioni a Trump Paese per Paese" perché si possano prendere decisioni "metodiche e analitiche" con cui mantenere le promesse commerciali.

"SIAMO IN GUERRA COMMERCIALE" - Lo stesso Ross ha spiegato poi alla Cnbc che "siamo in una guerra commerciale", ammonendo come "gli Stati Uniti non si inchineranno più al resto del mondo sul fronte del commercio". Ross ha parlato di una guerra commerciale che in realtà dura da decenni: "Ma adesso - ha affermato - la differenza è che le nostre truppe alzeranno i bastioni. Perché gli Usa non si ritrovano in deficit commerciale per caso". "Il nostro deficit commerciale - ricorda il ministro - ammonta complessivamente a circa 500 miliardi di dollari l'anno". Ross ha sottolinea come "la Cina, senza il suo enorme surplus commerciale, non sarebbe mai potuta crescere ai tassi con cui è cresciuta la sua economia".

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TENSIONE CON PECHINO - Nella notte italiana, Trump ha twittato: "L'incontro la prossima settimana con la Cina sarà molto difficile, perché non possiamo avere un massiccio deficit commerciale e perdita di posti di lavoro. Le compagnie americane devono prepararsi a guardare ad altre alternative". Il più grosso deficit commerciale degli Usa è con Pechino. Seguono Giappone, Germania e Messico.