Mercoledì 24 Aprile 2024

Charlottesville, arriva la condanna di Trump: "Suprematisti ripugnanti"

Il presidente Usa a due giorni dai fatti in Virginia: "Il razzismo è il male". Su di lui erano piovute critiche per non essersi espresso contro i gruppi di estrema destra

Il presidente Usa Donald Trump (Lapresse)

Il presidente Usa Donald Trump (Lapresse)

Roma, 14 agosto 2017 - Con due giorni di ritardo arriva la condanna di Donald Trump ai gruppi di estrema destra dopo i fatti di Charlottesville. Al termine di un vertice alla Casa Bianca con il ministro della Giustizia, Jeff Sessions, il presidente Usa ha parlato alla stampa e ha definito "ripugnanti", "criminali e banditi" i neo-nazisti, i suprematisti bianchi e il Ku Ku Klan, aggiungendo che "il razzismo è il male". Trump prova così a mettere a tacere le polemiche piovute da più parti sul suo silenzio. 

Trump, che ha incontrato il direttore dell'Fbi e il ministro della Giustizia alla Casa Bianca, ha detto che le indagini sull'attacco di Charlottesville che ha causato la morte della 32enne Heather Heyer, stanno andando avanti: "Sarà fatta giustizia", ha aggiunto. "Come ho già detto sabato non c'è spazio in America per l'odio e l'intolleranza e come ho detto molte volte, non importa il colore della pelle, perché noi viviamo sotto la stessa legge, la stessa bandiera e siamo stati tutti creati dallo stesso dio onnipotente. Siamo uguali di fronte a dio, alla legge e alla Costituzione". "Il razzismo è il male, ha aggiunto Trump, e tutti coloro che causano violenza in suo nome sono criminali e banditi, incluso i neo-nazisti, il KKK, i suprematisti bianchi e altri gruppi di odio che ripugnano tutto ciò che abbiamo a cuore negli Stati Uniti".

Il presidente Usa era stato duramente criticato per la sua reazione dopo i fatti di sabato in cui un'auto si è lanciata contro la folla di un corteo antirazzista, che si opponeva a una manifestazione di suprematisti bianchi. Una donna è stata uccisa e in tutto, durante la giornata di scontri sono morte tre persone. Nel mirino di democratici e repubblicano era finita la dichiarazione di Trump in cui aveva condannato i fatti senza però parlare mai nè di terrorismo nè di suprematisti bianchi. Le critiche più dure erano arrivate da un esponente del suo stesso partito, il senatore Gardner, che aveva dichiarato: "Caro presidente, il diavolo va chiamato con il suo nome: suprematisti bianchi e terrorismo domestico".