Trump licenzia lo stratega Steve Bannon. "Ultimo giorno alla Casa Bianca"

La mossa di allontanare il guru del presidente, vicino all'estrema destra, potrebbe portare importanti cambiamenti in politica interna ed estera degli Stati Uniti. Wall Street al rialzo

Steve Bannon (Ansa)

Steve Bannon (Ansa)

Washington, 18 agosto 2017 - Steve Bannon, lo stratega di Donald Trump, è stato licenziato dal suo ruolo alla Casa Bianca. Non è chiaro se sia stato messo "fuori" o gli sia stata concessa la possibilità di rassegnare le dimissioni. In un comunicato l'amministrazione conferma dell'uscita di scena di Steve Bannon. "Il chief of staff della Casa Bianca John Kelly e Steve Bannon hanno convenuto di comune accordo che oggi sarebbe stato l'ultimo giorno per Steve. Siamo grati per il suo servizio e gli auguriamo il meglio", si legge in una nota della portavoce Sarah Huckabee Sanders. Secondo fonti dell'amministrazione Trump, citate da diversi media, il presidente sarebbe furioso per una recente intervista rilasciata dall'esponente di spicco della cosiddetta 'Alt-Right' (destra alternativa, ma in realtà estrema). Ma secondo altre fonti a decidere la separazione sarebbe stato lo stesso stratega, che avrebbe rassegnato le proprie dimissioni il 7 agosto. La causa sarebbe legata alle violenze avvenute a Charlottesville. 

La mossa a sorpresa potrebbe portare importanti cambiamenti all'interno della Casa Bianca, e nel modo di gestire il potere da parte di Trump. Bannon, 63 anni, è considerato l'anima nera del presidente. Secondo alcuni osservatori ci potrebbero essere alcuni miglioramenti sul fronte del commercio, dove il presidente americano potrebbe diminuire la sua aggressività nei confronti della Cina. Ma allo stesso tempo cambiamenti sul fronte militare, ed eventuale coinvolgimento degli Stati Uniti nel mondo. Bannon infatti era totalmente contrario a qualsiasi azione, dalla Corea del Nord all'Afghanistan. 

Il guru di The Donald, assunto da Trump nell'estate del 2016 per guidare la sua campagna elettorale vittoriosa, era diventato stratega capo del numero uno della Casa Bianca, entrando in contrasto con la parte più moderata e legata al mondo degli affari di New York, rappresentata dal genero, Jared Kushner

E' il quinto a lasciare il team della Casa Bianca dopo Anthony Scaramucci, Reince Priebus, Sean Spicer, Mike Dubke, James Comey e Michael Flynn.

Dopo una paura iniziale dei mercati, è positiva la reazione di Wall Street, che ha girato al rialzo alla notizia del licenziamento di Steve Bannon.

Il controverso stratega, legato agli ambienti dell'estrema destra, è scomodo in un momento in cui Trump è accusato di un atteggiamento troppo accondiscendente verso gruppi razzisti e anti-semiti come il KKK, i neo-nazisti e i suprematisti bianchi. Ma la goccia sarebbe stata l'intervista in cui due giorni fa in cui ha palesemente contraddetto il presidente sulla Corea del Nord, affermando che "non esiste nessuna soluzione militare alla crisi". Dichariarazioni che avevano spinto il segretario di stato Rex Tillerson e il capo del Pentagono James Mattis a ribadire con forza come gli Usa siano più che pronti ad un'azione di forza se il regime di Pyongyang dovesse insistere con le sue provocazioni. 

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BANNON: SOSTENGO TRUMP, MA QUELLA PRESIDENZA E' FINITA - "La presidenza Trump per cui abbiamo lottato, e vinto, è finita". Lo ha detto Steven Bannon in una intervista concessa al Weekly Standard dopo il licenziamento dalla Casa Bianca. "Abbiamo ancora un enorme movimento e faremo qualcosa di questa presidenza Trump. Ma quella presidenza è finita. Sarà qualcos'altro". Bannon ha confermato poi il suo ritorno alla guida del sito di destra Breitbart: "Adesso sono libero".

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