Martedì 23 Aprile 2024

Tentò di uccidersi sparandosi in viso, gli trapiantano la faccia di un suicida

Usa, Andy Sandness ha 32 anni: "Grazie, ora ho un'altra chance"

Andy Sandness dopo la riabilitazione. A destra in una foto da ragazzo (Mayo Clinic)

Andy Sandness dopo la riabilitazione. A destra in una foto da ragazzo (Mayo Clinic)

Roma, 21 febbraio 2017 - UN TEAM della Mayo Clinic di Rochester, uno dei più famosi ospedali americani, ha annunciato di aver portato a termine con successo un trapianto totale di faccia che entrerà negli annali della medicina. Andy Sandness, 32enne del Wyoming, è l’uomo del miracolo. Aveva la faccia orribilmente sfigurata da un colpo di fucile che si era sparato dieci anni prima. Sopravvissuto al tentato suicidio, si era accorto di quanto era attaccato alla vita, e chiedeva a tutti di salvarlo. Ha ricevuto in dote un viso nuovo di zecca, dalle foto diffuse dai medici si vede che ha una espressione naturale e le cicatrici si intravedono appena. E il donatore è morto suicida: aveva dato il consenso al prelievo degli organi.

«SONO RINATO – ha affermato Sandness, assistito dagli psicologi che lo stanno riabilitando anche sotto il profilo interiore – ora posso ricominciare a mangiare da solo, ho anche delle sensazioni tattili, apprezzo il piacere di una carezza, e sono grato a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questa rinascita».

Andy si sentiva un fenomeno da baraccone. Si nascondeva per non spaventare i bambini. Le sue sofferenze iniziarono alla vigilia di Natale del 2006 quando in preda a una crisi d’ansia prese il fucile pensando di spararsi alla gola per farla finita. Pessima mira, si ritrovò in un lago di sangue, con il volto ridotto a brandelli. Alla Mayo Clinic gli salvarono la vita, e fu poi affidato alle cure di un team di chirurgia plastica guidato da Samir Mardini e Hatem Amer. Dopo otto interventi Andy tornava a casa, indossava una protesi, roba che si vede dei film, una via di mezzo tra The Elephant Man e L’uomo bicentenario . Cinque anni fa lo convocarono per inserirlo nel rivoluzionario programma di trapianto. I medici sottolineano di essere riusciti a ricostruire i più importanti movimenti mimici connettendo i muscoli alle pieghe del volto. «Sandness potrà ricominciare a sorridere – ha annunciato il chirurgo – potrà baciare, respirare senza affanno, masticare, esprimere i suoi sentimenti. Non un semplice rivestimento di pelle, quella che gli è stata applicata, ma un organo vero e proprio che gli consentirà di ricominciare a vivere autonomamente e di superare i numerosi handicap».

IL MOMENTO cruciale è venuto l’estate scorsa, quando alla Mayo si rese disponibile il cadavere di un giovane donatore, Calen Ross, 21 anni, morto suicida. La fidanzata, che era incinta di lui, esaudì il desiderio del partner di donare gli organi interni: reni, cuore, polmone. Le venne chiesto di acconsentire anche al prelievo della faccia. La donna era titubante: «Mi spaventava l’idea – ha spiegato – che avrei potuto camminare per strada un giorno e imbattermi nella persona che aveva il viso e le sembianze del mio amore». Gli specialisti la rassicurarono. E fu eseguito l’intervento, 56 ore. Ma questo è nulla al confronto della lunga convalescenza e della riabilitazione neuromuscolare che ha richiesto mesi di training. Oggi finalmente Andy ha ripreso le sembianze umane e si mostra senza problemi. Gli hanno rifatto naso, palato, denti, guance, tutta la pelle dalle palpebre al collo passando per le orecchie. I chirurghi plastici hanno utilizzato modelli 3-D per ottimizzare il risultato, destinato a fare scuola.