Martedì 16 Aprile 2024

Via i transgender dall'esercito Usa, il Pentagono ignora Trump

Non basta un annuncio su Twitter. Il capo di Stato maggiore Joe Dunford: "Serve un ordine formale. Per ora non cambia nulla"

Il presidente statunitense Donald Trump (Ansa)

Il presidente statunitense Donald Trump (Ansa)

Washinton, 27 luglio 2017 - Non ci sarà alcun cambiamento al momento sulle norme che regolano la presenza di transgender nelle Forze armate Usa. A comunicarlo - in una nota interna citata dai media - è stato il generale Joe Dunford, capo dello Stato maggiore congiunto e l'ufficiale militare di rango più elevato delle forze armate statunitensi, nonché principale consigliere militare del presidente.

Nel breve documento, Dunford spiega che tutto resterà uguale, finché Donald Trump non darà indicazioni formali al Pentagono e il segretario alla Difesa, Jim Mattis, non darà le nuove direttive. Dunford però non si è fermato qui, sfidando di fatto l'inquilino della Casa Bianca perché, in un 'memo' interno, ha difeso il lavoro fino ad oggi svolto dai transessuali in uniforme, chiarendo che questo aspetto non è affatto considerato una priorità al Pentagono, invischiato in più fronti di guerra contemporaneamente. "Nel frattempo, continueremo a trattare tutto il nostro personale con rispetto. Ciò che conta è rimanere concentrati sul raggiungimento delle nostre missioni assegnate, visti gli attuali combattimenti e le sfide che affrontiamo".

I transessuali possono apertamente far parte delle forze armate da poco più di un anno, come deciso dall'amministrazione Obama, anche se il loro reclutamento è stato finora tenuto in sospeso. Ieri, però, Trump in una serie di tweet aveva annunciato il ritorno del divieto perché "i nostri soldati devono essere concentrati sulla vittoria. E non possono essere gravati con le enormi spese mediche e la rovina che i transgender comporterebbero". Dichiarazioni che, oggi, hanno provocato un'ondata di proteste in numerose città americane.