Mercoledì 24 Aprile 2024

Usa-Russia, scontro su Siria. Tillerson: "Assad va rimosso"

Incontro teso a Mosca tra il segretario di Stato americano e il ministro degli esteri russo Lavrov. "Rapporti ai minimi" Siria, "gli Usa hanno intercettato la preparazione dell'attacco chimico"

Tillerson e Lavrov, ministri degli Esteri americano e russo (Afp)

Tillerson e Lavrov, ministri degli Esteri americano e russo (Afp)

Mosca, 12 aprile 2017 - Incontro ad alta tensione al Cremlino tra il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, e il suo omologo russo Sergey Lavrov. Al termine, in conferenza stampa, Tillerson ha spiegato che le relazioni degli Stati Uniti con la Russia sono "a un livello basso", sottolineando come le due più grandi potenze non possano avere "questo tipo di relazioni". Ma uno spiraglio c'è: "Siamo ben disposti a risolvere le divergenze - ha sostenuto Tillerson - Siamo anche d'accordo di fornire dei rappresentati speciali dei nostri governi per un confronto, per discutere nel dettaglio, senza escalation, i fattori di frizione".

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Siria, "gli Usa hanno intercettato la preparazione dell'attacco chimico"

Da parte sua Lavrov ha dichiarato che la Russia è pronta a riprendere gli accordi sul coordinamento militare con gli Stati Uniti in Siria.  "Siamo disposti a riprendere l'impegno se tutti saremo d'accordo che l'obiettivo delle operazioni aeree sarà la lotta contro al Nusra e le altre organizzazioni terroristiche - ha detto - oltre all'impegno per la distruzione e il totale annientamento dell'Isis". 

ROTTURA SU SIRIA, TILLERSON: ASSAD VA RIMOSSO - Proprio sulla Siria però si consuma la frattura. "Bashar al Assad non può assolutamente governarla", dice il Segretario di Stato Usa che precisa: "La sua rimozione dal potere deve avvenire in modo strutturato e organizzato".  Tillerson sottolinea anche come il Cremlino "sia nella migliore posizione per aiutare Assad a riconoscere che il regno della sua famiglia sta arrivando alla fine". Da parte sua Lavrov rimane sulla difensiva: "In Siria la Russia non punta né su Assad né su nessun altro", dice il ministro mentre ribadisce che "ogni tentativo di rimuovere il presidente siriano aiuterà solo i militanti dello Stato islamico".

VETO RUSSO ALL'ONU - Altri attacchi Usa in "devono essere evitati", continua Lavrov che mette anche il veto sulla nuova bozza di risoluzione Onu approntata da Gran Bretagna, Francia e Usa. "E' inaccettabile". 

Mosca ha registrato la volontà degli Usa di sostenere un'indagine delle Nazioni Unite per capire cosa è successo davvero a Idlib, se davvero Assad ha usato le armi chimiche contro il suo popolo (per Tillerson, lo ha fatto d'altra parte "in oltre 50 occasioni"). Ma è su questo punto che le distanze aumentano. Lavrov ha letteralmente rubato la parola a Tillerson per mettere i puntini sulle 'i': "Noi vogliamo scoprire la verità e se i nostri partner all'Onu e all'Aja si opporranno all'indagine, vuol dire che sono loro a non volerla".

TRUMP: ASSAD MACELLAIO - Solo poche ore fa Trump definiva il presidente siriano "un animale". In una conferenza stampa alla Casa Bianca oggi lo chiama "macellaio". "Assad - ha tuonato il tycoon in tv - è una persona diabolica e se Putin non fosse intervenuto ora non avremmo questi problemi". Una posizione muscolare che Trump sfoggia ormai da giorni con cui ha motivato il bombardamento. Putin però non è stato da meno dicendo che da quando 'The Donald' è arrivato alla Casa Bianca i rapporti con Washington non sono certo migliorati, "anzi con ogni probabilità sono peggiorati". Come dire: si stava meglio quando c'era Obama.

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Insomma, se "il colloquio non è stato vano", come dice Lavrov, i nodi sono ancora tutti da sciogliere.  Il prossimo round sarà al G20 tedesco, dove Putin e Trump dovrebbero finalmente incontrarsi. Stavolta senza intermediari.