Effetto Ophelia: emergenza incendi. Morti in Spagna e Portogallo

Dramma in Portogallo: almeno 31 morti. In Galizia quattro vittime tra le fiamme e 105 fronti di fuoco attivi

Incendi in Galizia, il passamano dell'acqua per spegnere le fiamme (Afp)

Incendi in Galizia, il passamano dell'acqua per spegnere le fiamme (Afp)

Madrid, 16 ottobre 2017 - Quest'estate di ritorno portata in Europa dall'uragano Ophelia crea seri danni in Spagna e Portogallo, dove sono scoppiati molti e vasti incendi nelle zone boschive colpite da mesi di siccità e da un'eccezionale ondata di calore per la stagione. In tutto si contano circa  35 morti.

Drammatica, in particolare, la situazione in Portogallo: almeno 31 persone sono morte nei vari incendi - un centinaio - che da domenica stanno divorando alcune zone nel centro e nel nord del Paese, ha reso noto la protezione civile locale. Il bilancio si aggrava di minuto in minuto, circa 50 persone sono rimaste ferite, di cui 15 in gravi condizioni. La stessa Protezione civile sottolinea che si tratta di un bilancio provvisorio, perché si stanno ancora raccogliendo i dati dei numerosi villaggi che sono stati circondati dalle fiamme nelle ultime ore. 

Il primo ministro Antonio Costa, che ha dichiarato "lo stato di catastrofe": in totale sono 3.700 i pompieri impegnati nella lotta contro 26 incendi nel centro e nel nord del Paese.  Questa raffica di incendi è dovuta a "temperature nettamente superiori alla media stagionale che si sommano a una siccità presente fin dall'inizio dell'anno", ha spiegato la portavoce dell'Autorità nazionale della protezione civile portoghese, Patricia Gaspar.

Tra gennaio e fine settembre sono già 216.000 gli ettari di terreno andati in cenere in Portogallo. L'unico dato positivo viene dalle previsioni meteorologiche che annunciano pioggia e un calo delle temperature da questa sera. 

Il Portogallo, in cui più di 7mila vigili del fuoco stanno combattendo con i roghi, ha lanciato un Sos ai partner europei e del Marocco per avere assistenza.

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SPAGNA - Le fiamme nella regione della Galizia hanno causato quattro morti e una ventina di feriti, mentre i docolai ancoara attivi sono 105, molti dei quali minacciano centri urbani. A Vigo è stata chiusa precauzionalmente la fabbrica automobilistica della Citroen. I cadaveri di due delle tre vittime sono stati recuperati dai vigili del fuoco all'interno di un'auto carbonizzata su una strada secondaria a Nigran, il terzo morto è un anziano che tentava di salvare i suoi animali dalle fiamme nella stalla. Le autorità di Vigo hanno fatto appello agli abitanti delle zone assediate dal fuoco perché abbandonino subito le loro case e convergano verso il centro della città. Le fiamme sono attizzate da venti con forza superiore ai 90 chilometri orari, causati dall'uragano Ophelia.

La ministra dell'ambiente, Isabel García Tejerina, ha chiesto la collaborazione dei cittadini per "individuare le persone responsabili di aver causato così tanti danni".

EVACUAZIONI DI MASSA - Tornando al Portogallo, l'avanzare delle fiamme ha costretto a evacuare vari villaggi e anche alcun quartieri di importanti città: vicino a Lisbona, la città di Mafra è circondata da ameno cinque roghi e ha dovuto evacuare gli abitanti. Lo stesso a Braga e a Vila Nova de Gaia, sull'altro lato del fiume Duero della città Oporto. A Lleiria, la base aerea di Monte Real, ha aperto le porte per accogliere chi ha dovuto lasciare la casa: è stata anche evacuata una residenza di anziani. Tra le vittime, una donna incinta, che ha avuto un incidente a causa della scarsa visibilità provocata dal fumo, mentre cercava di allontanarsi da un rogo. E un uomo, ipo-udente, raggiunto dalle fiamme mentre cercava di fuggire.