Giovedì 18 Aprile 2024

Spagna, Corte costituzionale vieta referendum sull'indipendenza. Catalani: Andiamo avanti

Il presidente e il Parlamento catalano minacciati di sanzioni penali. Ma Puigdemont fa sapere: "Non cambia la nostra volontà"

Catalogna, il presidente Carles Puidemont e l'ex presidente Artur Mas (Olycom)

Catalogna, il presidente Carles Puidemont e l'ex presidente Artur Mas (Olycom)

Madrid, 14 febbraio 2017  - Cresce la tensione tra Madrid e Barcellona. La Corte costituzionale spagnola ha formalmente annullato oggi le risoluzioni con le quali il parlamento catalano in ottobre aveva chiesto un referendum sull'indipendenza entro settembre 2017. Un segnale forte, un vero e proprio veto alla convocazione del voto. La consulta ha anche minacciato le autorità catalane di sanzioni penali.

Ma la portavoce dell'esecutivo del presidente catalano Carles Puidemont, Neus Monté, ha confermato l'intenzione di andare avanti verso la celebrazione di un referendum sull'indipendenza nonostante il veto e le minacce penali.

Il governo spagnolo del premier Mariano Rajoy aveva presentato ricorso al referendum e la corte costituzionale aveva sospeso in dicembre l'applicazione delle risoluzioni del Parlamento di Barcellona, in attesa di una sentenza. 

La corte di Madrid è giunta alla decisione con l'unanimità e ha dichiarato ora incostituzionale la risoluzione per la convocazione del referendum. 

La portavoce del governo catalano: "La pretesa della corte costituzionale di annullare le risoluzioni del parlamento catalano non cambia in nulla la volontà inequivoca del Governo di celebrare un referendum nel 2017". 

Il presidente catalano Puigdemont ha più volte proposto di negoziare con Madrid i termini e le condizioni di convocazione del referendum. Ma il premier spagnolo ha respinto ogni possibile trattativa sulla questione.