Venerdì 19 Aprile 2024

Sottomarino argentino disperso, poche speranze. Giallo sulla potenza dell'esplosione

Le ricerche però non si fermano. In arrivo mini-capsula americana specializzata nel recupero di sottomarini

Sottomarino argentino dispero, le ricerche (foto Ansa)

Sottomarino argentino dispero, le ricerche (foto Ansa)

Buenos Aires, 24 novembre 2017 - Si affievoliscono le speranze per l'equipaggio del sottomarino argentino disperso. Il segnale idroacustico rilevato ieri nell'area in cui è scomparso il San Juan sarebbe stato originato da un'esplosione "molto piccola", ha dichiarato oggi l'Organizzazione del Trattato di proibizione totale dei test nucleari (Ctbto), l'ente che per primo aveva rilevato il segnale acustico. Secondo il segretario esecutivo della Ctbto, Lassina Zerbo, quel segnale non significa che l'intero sommergibile sia esploso. "Quello che abbiamo registrato è un impulso, un breve segnale, ma questo non significa che il sottomarino sia esploso, come molti hanno detto. È un errore", ha dichiarato all'agenzia Efe.

Sottomarino argentino disperso, esplosione 4 ore dopo l'ultimo contatto

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"Bisogna essere molto prudenti con le notizie che si consegnano all'opinione pubblica", ha detto però il portavoce della Marina, il capitano Enrique Bibal, sottolineando che l'appoggio ai famigliari dei 44 membri dell'equipaggio è l'altra priorità attuale. In questo senso, il portavoce ha negato che la Marina abbia comunicato ufficialmente che i marinai del sottomarino siano morti e ha escluso che l'esplosione, rilevata nella zona dove è stato localizzato il San Juan per ultima volta, sia descrivibile come "piccola". Anche la potenza dell'esplosione quindi diventa un giallo nel giallo.

Del resto le ricerche continuano. Sei navi e tre aerei pattugliano la zona dell'esplosione nel Sud Atlantico. "Dobbiamo trovare il sottomarino sul fondo del mare. L'ambiente è ostile ed è molto difficile", ha detto il portavoce della Marina, dando il primo bollettino quotidiano.  Balbi ha indicato che una mini-capsula americana specializzata nel recupero di sottomarini è già quasi pronta per essere inviata in qualsiasi posto dove sia localizzato il San Juan, ma ha ammesso che questo congegno non può raggiungere profondità di più di 700 metri.

Le notizie diffuse sull'esplosione hanno portato i parenti subito a pensare al peggio e ieri, durante la comunicazione ufficiale, sono scoppiati in lacrime.

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La sensazione che le speranze di trovare vivi i membri dell'equipaggio siano ridotte al minimo prende forza del resto, purtroppo, di ora in ora. Anche per il fatto che le scorte di ossigeno in cabina avevano una durata di soli 7 giorni. "A questo punto, la verità è che non ho alcuna speranza che torneranno", ha detto Maria Villareal, madre di un membro dell'equipaggio, a una televisione locale. Alcuni familiari hanno accusato la Marina di aver messo a rischio i loro cari mandandoli in mare in una nave vecchia più di 30 anni: un'accusa che la marina ha negato. "Hanno ucciso mio fratello", ha gridato ai giornalisti un uomo lasciando la base. Il sottomarino San Juan è stato lanciato nel 1983 e ha subito una manutenzione nel 2008 in Argentina. "Non ci hanno detto che sono morti, ma questa è la conclusione logica", ha detto ai giornalisti Itati Leguizamon, moglie di uno dei membri dell'equipaggio.