Giovedì 18 Aprile 2024

Sonda Cassini, missione finita. Addio dopo 20 anni in orbita

L'ultimo segnale alle 13.55. Poi la sonda si è disintegrata nell'atmosfera di Saturno, pianeta che ha studiato per 13 anni

Sonda Cassini

Sonda Cassini

New York, 15 settembre 2017 - L'ultimo segnale alle ore 13.55 italiane, poi il silenzio. Finisce così la missione della sonda Cassini, disintegrata dopo meno di un minuto bruciando a contatto con l'atmosfera di Saturno, pianeta intorno al quale ha orbitato per 13 anni permettendoci di vederlo da vicino e scoprire nuove caratteristiche di alcune sue lune. In 20 anni ha dato alla scienza una serie di dati fondamentali come la presenza su una luna di Saturno, Titano, delle condizioni per lo sviluppo della vita.

La manovra è stata seguita in diretta da Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il tuffo di Cassini nell'atmosfera di Saturno è stato voluto e deciso proprio in virtù delle eccezionali scoperte fatte dalla missione, che ha inviato sulla Terra le immagini dei monti e dei fiumi di idrocarburi della più grande luna di Saturno, Titano, e i dati che indicano che i ghiacci di un'altra luna, Encelado, nascondono un oceano che potrebbe ospitare la vita. La distruzione della sonda è stata quindi decisa per evitare che un'eventuale collisione possa distruggere l'ambiente di questi mondi, compromettendo future scoperte. 

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MISSIONE DEI RECORD - Si chiude così una missione da record, che ha preso il nome dall'astronomo italiano Gian Domenico Cassini che, verso la fine del Seicento, ebbe un ruolo fondamentale nello studio di Saturno e dei suoi anelli e da Christian Huygens, primo direttore dell'Osservatorio di Parigi, che lavorò con lui e che scopri l'esistenza di Titano. Cominciata nel 1997, con il lancio da Cape Canaveral in Florida, la missione Cassini-Huygens ha raggiunto Saturno dopo 7 anni di viaggio, durante i quali - ricorda l'Agenzia spaziale italiana sul suo sito - ha percorso oltre 3.5 miliardi di chilometri, poi raddoppiati nel corso della sua vita attorno al pianeta ad anelli. Alla vigilia di Natale del 2004 il lander Huygens si è staccato dalla sonda principale per dirigersi verso Titano, il più grande satellite di Saturno, e arrivare in seguito a sfiorare Encelado.

Da allora è iniziata un'intensa attività, che ha reso Cassini-Huygens la missione dei primati dell'esplorazione di uno dei sistemi planetari più complessi del nostro Sistema solare. Dall'inizio del suo viaggio questa missione - che visto coinvolte 27 nazioni - ha percorso in totale 7,9 miliardi di chilometri, i comandi eseguiti sono stati 2,5 milioni, 294 le orbite completate. Sei le lune di Saturno scoperte, 162 i flyby delle lune, oltre 453mila le foto scattate, 22 tuffi tra gli anelli di Saturno, mentre dai 635 GB di dati raccolti sono derivati quasi 4.000 articoli scientifici. I dati inviati sulla Terra sono tali che solo la stima del tempo necessario per analizzarli richiede un calcolo a parte: si ritiene ci vorranno 30 anni. Come dire: per ogni giorno nello spazio di Cassini ci vorrà un giorno e mezzo di studio.

"UN SUCCESSO" - Badry Younes del Deep Space Network della Nasa ha spiegato che la missione Cassini è stata un successo e ora il prossimo passo sarà creare un avamposto umano nello spazio. "Questa è solo la fase finale della missione, Cassini ha collezionato una serie di dati che saranno importantissimi per rivelarci ancora di più sull'atmosfera del pianeta. Quindi non è finita. Ora ci sarà una fase molto lunga di analisi di tutti i dati raccolti finora", ha detto Younes. "Il prossimo passo, continuare l'esplorazione del nostro sistema solare in particolare le lune di Giove, Europa, e Titano, luna di Saturno, per vedere se ci sono state o ci potrebbero essere le condizioni per l'esistenza di una qualche forma di vita - ha continuato -. Sicuramente l'obiettivo della Nasa è avere la presenza dell'uomo fissa in qualche posto del sistema solare, e creare nei prossimi anni un avamposto per continuare l'esplorazione del sistema solare che è prioritaria, quindi continuare anche con l'esplorazione di Marte". "Importantissimo - ha concluso - è il fattore collaborazione fra le agenzia spaziali nessuno può andare da nessuna parte da solo per quanto riguarda l'esplorazione spaziale. Esa Asi e Nasa collaborano da tanto tempo e questo ha reso possibile una missione così importante".