Brexit, Ryanair avverte Londra: "Rischiate di rimanere senza voli per l'Europa"

La compagnia aerea low cost chiede al governo britannico di negoziare al più presto con la Ue riguardo l'aviazione civile, in caso contrario si creerà un vuoto normativo molto rischioso

Un aereo Ryanair (Afp)

Un aereo Ryanair (Afp)

Londra, 29 marzo 2017  - Ryanair lancia l'allarme: senza un piano 'B', cioè post-Brexit, per molte compagnie aeree potrebbero in "molto realistico" lasciare il cielo britannico senza voli da e per l'Europa, e ciò, potrebbe succedere già dal marzo 2019. 

La compagnia aerea a basso costo irlandese con sede a Dublino, chiede al governo britannico di porre tra le priorità la questione sul tavolo dei negoziati con la Ue. La Brexit porterà Londra ad uscire dal sistema 'Open Skies' d'Europa.  Quindi il governo britannico non deve perdere tempo a negoziare un accordo bilaterale con la Ue, preché se non accadrà tornerà alle vecchie norme dettate dalla Wto, ma che non coprono il settore aereo. 

Ryanair mopstra così il buco normativo che potrebbe crearsi mettendo in ginocchio l'intero sistema britannico, enon tra molto tempo ma l'anno prossimo:  l'uscita si completerà nel marzo del 2019, ma tutti i voli vanno 'schedulati' entro il 2018. 

La compagnia irlandese ha già ridimensionato gli investimenti in Gb tagliando il tasso di crescita nel Paese dal 15% degli ultimi anni a un modesto 6%. Preoccupati anche i suoi  oltre 3.000 impiegati nel Regno Unito che contribuiscono a mantenere un traffico di 44 milioni di passeggeri.

Kenny Jacobs, numerto due di Ryanair fa notare: "A 9 mesi dal referendum sulla Brexit ancora non sappiamo quali saranno gli effetti sull'aviazione civile. E appare purtroppo chiaro il fatto che il governo di Londra non abbia alcun piano B per uscire dall'impasse. Quindi si avvicina sempre più l'ipotesi che nessun volo possa essere mantenuto tra la Gran Bretagna e l'Europa".