Giovedì 18 Aprile 2024

Catalogna, il presidente: "Serve mediazione internazionale"

Domani sciopero generale contro "la repressione". Madrid: "Agiremo secondo la legge per impedire l'indipendenza". Tusk a Rajoy: "Trovi modi per fermare l'escalation". Onu: "Il governo spagnolo apra inchieste" Catalogna, cosa succede dopo il voto. Verso una soluzione soft

Catalogna verso l'indipendenza (Afp)

Catalogna verso l'indipendenza (Afp)

Barcellona, 2 ottobre 2017 - Catalogna, il giorno dopo. In attesa del grande sciopero di domani, 2 ottobre, vengono resi noti i numeri del referendum. Secondo quanto riferito dal portavoce dell'esecutivo regionale, Jordi Turull, sono state 2,26 milioni le persone, su oltre 5,3 milioni di elettori, ad aver partecipato alla consultazione referendaria: 2,02 milioni di questi hanno risposto sì alla domanda: "Vuoi che la Catalogna diventi uno Stato indipendente sotto forma di repubblica?". Secondo Turull, 176.000 persone hanno votato "no". Dunque il 90% degli elettori si è schierato per l'indipendenza

Questa notte il vicepresidente catalano Oriol Junqueras ha detto che spetterà al Parlamento di Barcellona, la settimana prossima, prendere la decisione di dichiarare l'indipendenza, in base alla legge sul referendum. Una decisione potrebbe essere presa a partire da mercoledì, ipotizza la stampa catalana. Dall'altro lato,  Madrid farà "tutto ciò che consente la legge" per rispondere a una eventuale dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna: "Se qualcuno pretende di dichiarare l'indipendenza di una parte del territorio dalla Spagna - ha detto il ministro della Giustizia, Rafael Catala - dovremo mettere in atto tutto ciò che la legge consente per evitare che ciò avvenga". 

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PUIGDEMONT: l'UE MEDI - Mentre la Catalogna si prepara alla mobilitazione di domani "contro la repressione e per le libertà" (incrociano le braccia anche i calciatori del Barcellona, che non si alleneranno), il presidente  Carles Puigdemont, ha chiesto oggi di stabilire una "mediazione internazionale" per affrontare la questione catalana e il "ritiro di tutti i poliziotti" che sono stati dispiegati negli ultimi giorni. Per il governatore catalano, che ha parlato di "gravi atti di violenza" compiuti da "commandi della paura" di polizia nazionale e Guardia civil, "è evidente che l'Unione europea deve promuovere" questo processo.

Puigdemont ha invocato il diritto all'indipendenza dalla Spagna, dopo che "milioni" di persone sono andati ai seggi per votare nel referendum proibito da Madrid e segnato dai disordini. "Con questo giorno di speranza e sofferenza, i cittadini della Catalogna hanno conquistato il diritto a uno stato indipendente sotto forma repubblicana", ha detto Puigdemont. Erano in migliaia i sostenitori dell'indipendenza che ieri notte hanno esultato su Plaza Catalunya all'annuncio dei risultati del referendum.

L'ONU - Le Nazioni Unite chiedono che Il governo spagnolo apra un'inchiesta su "tutti gli atti di violenza" commessi durante il voto. In una nota l'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zaid Raad Al Hussein, ha detto di essere molto "turbato" per quanto accaduto ieri in Catalogna durante le votazioni per il referendum e ha chiesto a Madrid di aprire un'inchiesta indipendente e imparziale "su tutti gli atti di violenza" commessi. Il commissario Onu aggiunge che la risposta della polizia deve essere sempre "proporzionata" e sottolinea che l'attuale situazione "deve risolversi attraverso il dialogo politico, con il rispetto totale delle libertà democratiche". 

UE: DIALOGO - "Il voto di ieri non era legale" e il referendum rimane "una questione interna per la Spagna", ma il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, chiede a "tutti gli attori rilevanti di muoversi rapidamente dallo scontro verso il dialogo". "Secondo la Commissione europea la violenza non sarà mai uno strumento in politica". "Ho appena parlato con Mariano Rajoy - ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk su Twitter -. Condividendo le sue tesi costituzionali, ho rivolto un appello affinché si trovino modi per evitare un'ulteriore escalation e l'uso della forza".

PAESI BASCHI CHIEDONO REFERENDUM - Il presidente della comunità autonoma dei Paesi Baschi, il lehendakari Inigo Urkullu, ha chiesto il riconoscimento come nazione dei Baesi Baschi e della Catalogna, chiedendo un processo di dialogo che culmini con la celebrazione di un referendum legale e concordato con il governo di Madrid. In una conferenza stampa a Bilbao, Urkullu ha sostenuto che "nessuno è uscito vittorioso da quel che è accaduto, in Catalogna" e ha espresso la sua profonda preoccupazione per la situazione.

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