Parigi, 23 giugno 2017 - Una morte assurda, che ha scosso l’opinione pubblica francese: Rebecca Burger, 33 anni, notissima blogger specializzata in fitness, viaggi e moda, è deceduta a causa dell’esplosione accidentale di un sifone per la panna montata. È accaduto a Mulhouse, la città nell’est della Francia in cui viveva: la parte superiore dell’apparecchio non ha resistito alla pressione ed è scoppiata colpendo violentemente la donna al petto. Portata d’urgenza all’ospedale, Rebecca è morta poco dopo. La procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta.
Incidenti di questo genere si sono verificati altre volte in passato, ma mai con conseguenze mortali. I familiari di Rebecca Burger hanno pubblicato l’annuncio del decesso sulla sua pagina Instagram. C’è una fotografia del sifone incriminato, accompagnata da una dichiarazione: «Ecco un esemplare identico a quello che ha colpito Rebecca al petto uccidendola. Non usate questo genere di utensili a casa vostra! Sono decine di migliaia gli apparecchi difettosi ancora in circolazione».
La polemica è già divampata in Francia. L’Istituto nazionale dei consumi aveva lanciato da tempo l’allarme attraverso il suo organo di stampa, il settimanale 60 millions de consommateurs, denunciando i potenziali pericoli rappresentati da questo tipo di bombola di marca Ard’Time. Il punto debole, ha spiegato l’Inc (Institut national de la Consommation), è il coperchio di plastica che non sempre regge alla pressione dell’anidride carbonica contenuta nella cartuccia. «Quello che temevamo è purtroppo accaduto: si sapeva che a causa di un difetto di concezione la testa in plastica dell’apparecchio poteva esplodere. Il tragico incidente di cui è rimasta vittima Rebecca Burger è doppiamente inaccettabile: la pericolosità e l’inaffidabilità di alcuni di questi sifoni, largamente utilizzati dai consumatori e pubblicizzati da reality televisivi sulla gastronomia, è nota da anni», ha commentato l’Inc. Secondo la rivista, sono una quindicina le marche che fra il 2009 e il 2013 hanno introdotto nel mercato apparecchi difettosi. Nel 2013 la società F2J.com, che aveva messo in circolazione nei supermercati 160 mila sifoni di tipo Ard’Time, aveva lanciato un appello invitando i consumatori a rimandarli indietro per verifiche. L’informazione, diffusa grazie ad avvisi affissi nelle bacheche, passò praticamente inosservata.