Giovedì 18 Aprile 2024

Perù, battaglia legale per il ghiacciaio. Contadino sfida il colosso tedesco Rwe

Accolto il ricorso contro il gruppo elettrico: produce effetto serra

Perù, Saul Luciano e il ghiacciaio quasi sciolto (Afp)

Perù, Saul Luciano e il ghiacciaio quasi sciolto (Afp)

«Il semplice fatto di iniziare il dibattito nel merito scrive una pagina di storia del diritto», ha esultato Roda Verheyen, avvocata del ricorrente. Per Klaus Milke, capo del gruppo ambientalista Germanwatch che ha aiutato Saul a fare causa, la decisione del giudice è molto importante: «È una buona notizia per tutte le persone che desiderano querelare le grandi compagnie e che saranno così incoraggiate a farlo», ha detto. Un’eventuale decisione favorevole della giustizia tedesca costringerebbe per la prima volta una grande impresa dell’emisfero Nord a risarcire per danni ambientali i Paesi colpiti dell’emisfero Sud. La storia ricorda la famosa causa intentata contro la Pacific Gas Electric nel 1993 da Erin Brockovich per la contaminazione con cromo esavalente delle acque della città di Hinkley in California per oltre 30 anni, a seguito della quale il colosso dell’energia è stato costretto a pagare il più grande risarcimento nella storia degli Stati Uniti: 333 milioni di dollari ai più di 600 residenti di Hinkley.

Qui però la questione è ben più controversa: Rwe ovviamente sostiene che non ci sono le basi per chiedere i danni, visto che non può essere data la colpa del cambiamento climatico a una sola azienda. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare, per puntare il dito contro i responsabili del riscaldamento globale, che sta facendo milioni di rifugiati climatici. Da parte sua, Saul basa la sua richiesta su uno studio del 2013, nel quale si afferma che la Rwe è responsabile dello 0,5% delle emissioni di anidride carbonica globali. È chiara, secondo Saul, la sua responsabilità nello scioglimento dei ghiacciai. La corte ha deciso che la sua richiesta è «fondata». «Anche chi agisce secondo la legge può essere ritenuto responsabile dei danni causati alla proprietà», hanno detto i giudici.

Ora la corte deve decidere se «il contributo dell’imputato alla catena di eventi qui rappresentata è misurabile e calcolabile» e ha dato tempo ad entrambe le parti fino al 30 novembre per raccogliere le prove. Saul, che è anche una guida alpina, è uscito sorridente dall’aula: «Vorrei tornare a casa nelle mie montagne e dire alla mia gente che sono stato in grado di fare qualcosa per loro», ha spiegato. L’agricoltore sta cercando di ottenere da Rwe 20mila dollari per finanziare alcuni lavori di protezione dalle inondazioni e chiede inoltre un rimborso di 6.300 euro per i lavori già fatti per proteggere la sua casa, dove vive con i due figli. Le somme sono modeste, ma la posta in gioco altissima. Se i giudici dovessero dargli ragione, questo piccolo Davide potrebbe aprire la strada a un’ondata di cause miliardarie.