Venezuela, Cnn: "Ucciso Oscar Perez, il poliziotto anti-Maduro"

A giugno aveva sorvolato in elicottero il ministero dell'Interno e la Corte sparando colpi di arma da fuoco e granate. Per il presidente era diventato il nemico pubblico numero 1

Oscar Perez, il poliziotto anti-Maduro ucciso in Venezuela (Ansa)

Oscar Perez, il poliziotto anti-Maduro ucciso in Venezuela (Ansa)

Caracas (Venezuela), 15 gennaio 2018 - E' stato ucciso in uno scontro armato con le forze di sicurezze venezuelano Oscar Perez, l'ex poliziotto della scientifica (e attore) famoso per aver sorvolato - lo scorso giugno - in elicottero il ministero dell'Interno e la Corte attaccando i due edifici a colpi di arma da fuoco e granate. Lo assicura la Cnn citando fonti venezuelane.

La parabola di Oscar Perez - che aveva 36 anni - è stata breve, ma clamorosa. Il governo di Maduro non ha fornito dettagli: in un comunicato ufficiale il ministero degli Interni ha solo informato che nell'ultimo scontro con il gruppo dell'ex poliziotto ribelle sono morti due agenti delle forze di sicurezza, mentre cinque persone sono state arrestate e un numero non precisato di "terroristi" che hanno opposto resistenza "è stato abbattuto".

Tra loro, molto probabilmente, anche Perez. Gli ultimi video che l'ex poliziotto ha caricato sui social lo mostravano con il volto macchiato di sangue, accovacciato mentre sopra di lui sibilavano le pallottole. Uno dei suoi compagni, in sottofondo, urlava "Abbiamo famiglie, e vogliamo rivederle!". L'ex poliziotto diceva che voleva negoziare la resa, ma "ci vogliono uccidere".

Il drammatico racconto su Instagram:

 

Un post condiviso da Oscar Perez (@equilibriogv) in data:

Ecco uno degli ultimi video postati su Facebook.

Dopo il blitz del 27 giugno, quando a bordo di un elicottero della polizia i poliziotti ribelli lanciarono granate sulla sede della Corte Suprema, Maduro denunciò che si trattava di un ennesimo complotto finanziato dagli Usa e lo proclamò "il peggiore dei traditori". E lo scorso 19 dicembre, Perez e i suoi uomini hanno preso d'assalto un'unità della Guardia Nazionale, rubando armi da guerra dall'arsenale. In quell'occasione Maduro annunciò in tv che l'ex poliziotto era ormai diventato "il nemico pubblico numero 1 della Patria".

Oggi Perez è finito accerchiato nel quartiere periferico di El Junquito, nell'ovest di Caracas, dove dalla notte scorsa i vicini parlavano sui social di "zona militarizzata" e spari a continuazione. Secondo la versione ufficiale dei fatti, Perez e i suoi ribelli hanno attaccato la polizia mentre si negoziava la loro resa. Nei suoi ultimi video Perez ha raccontato la versione esattamente opposta.