Birna Brjansdottir, la ragazza di 20 anni uccisa in Islansa (Afp)
Reykjavik (Islanda), 23 gennaio 2017 - L'omicidio di una ragazza di 20 anni, nel Paese dove si contano 1,8 delitti all'anno, è una notizia choc per la placida Islanda, freddissima landa con soli 330mila abitanti. E così quando Birna Brjansdottir, commessa in un negozio di abbigliamento, è scomparsa otto giorni fa gli amici si sono mobilitati in massa: 725 volontari hanno rastrellato Reykjavik fino al ritrovamento del corpo della giovane, su una spiaggia a sud della capitale.
Sulle circostanze del delitto si sa poco: "Al momento non si può determinare la causa della morte", ha detto un portavoce della polizia, aggiungendo che comunque si tratta di omicidio e che sono stati fermati due marinai groenlandesi, di 25 e 30 anni. La ragazza uccisa, grandi occhi verdi e lunghi capelli castani, era scomparsa il 14 gennaio in una zona portuale di Reykjavik, dopo una notte trascorsa a bere in un bar della capitale. Alle 5 del mattino, una telecamera di sorveglianza l'ha ritratta mentre camminava barcollante nella nebbia, attraverso le strade innevate: pantaloni neri e giacca con cappuccio, stivali, aveva appena comprato un kebab.
Da allora più nulla. Ma le sue scarpe sono state ritrovate nel porto di Hafnarfjordur, a sud di Reykjavik. Nella zona è stato ritrovato anche il cellulare, spento da qualcuno. Non lontano era stata ormeggiata un'imbarcazione da pesca groenlandese, il Polar Nonoq.
Oltre ad avere il più basso tasso di criminalità al mondo, in Islanda sono rarissimi anche gli omicidi, e per lo più sono legati ad abuso di alcol, disturbi mentali, violenza di genere. La polizia, tanto per dire, gira per le strade disarmata.