Giovedì 25 Aprile 2024

Obama, monito a Trump: "Non si può fare il presidente da soli"

Quasi addio per il 44° inquilino della Casa Bianca. Ringrazia i giornalisti: "La democrazia ha bisogno di voi". E avverte: "Pronto a tornare in difesa dei nostri valori"

Barack Obama durante l'ultima conferenza stampa da presidente (Olycom)

Barack Obama durante l'ultima conferenza stampa da presidente (Olycom)

Washington, 18 gennaio 2017 - "È importate per me prendermi del tempo, e 'metabolizzare' questa esperienza, scriverò". Barack Obama ha già in mente cosa fare dopo che lascerà la Casa Bianca e lo rivela nell'ultima conferenza stampa da presidente a due giorni dall'insediamento del suo successore Donald Trump. 

Intanto però difende la sua scelta di ridurre la pena a Bradley Chelsea Manning, il soldato che passò a WikiLeaks 260.000 documenti segreti del Pentgaono e del dipartimento di Stato, perché "ha scontato una dura pena" e dal mio punto di vista "è stata (una condanna) sproporzionata". Manning uscirà di carcere il 17 maggio dopo aver scontato 7 anni, invece dei 35 che gli erano stati inflitti. Liquidata con un "non presto molta attenzione ai tweet di Mr Assange, la questione del fondatore di Wikileaks che avrebbe fatto marcia indietro dopo aver solennemente promesso di consegnarsi agli Usa se Manning fosse stato liberata.

Più che Manning e la politica estera ("E' nell'interesse dell'America e del mondo avere una relazione costruttiva con la Russia", "Insostenibile lo status quo tra Israele e Palestina"), Obama sembra preoccupato da alcuni atteggiamenti di chi lo rimpiazzerà nello Studio Ovale. E a lui lancia un messaggio chiaro: i media vanno rispettati, "gli americani e la democrazia hanno bisogno della stampa, occhio critico su chi detiene il potere". Al suo successore Obama ricorda anche che il lavoro del presidente è "talmente grande che non lo si può fare da soli". E rende omaggio ai giornalisti che lo hanno seguito in questi suoi 8 anni: "Grazie a voi sono stato un presidente migliore".

Obama non è nuovo a moniti al rispetto della libertà di stampa ripetuti più volte in tanti messaggi rivolti all'estero, ma ora sente il bisogno di ripetere in chiave nazionale nel pieno della feroce polemica tra Donald Trump e i giornalisti. Preoccupato dalle restrizioni che lo stesso tycoon e i suoi più stretti collaboratori hanno preannunciato. Limitazioni di cui già si è avuto un assaggio durante la campagna elettorale e in questo periodo di transizione. 

Tornando alla sua nuova vita, Obama ha intenzione di dedicarsi a moglie e figlie, ma fa sapere che non esiterà a parlare chiaro e ad alta voce se i "valori chiave" dell'America "saranno messi in dubbio".