Venerdì 19 Aprile 2024

Nuvola radioattiva, l'agenzia atomica russa nega: nessun incidente a centrale Mayak

In precedenza l'agenzia meteorologica di Mosca aveva detto che nella zona erano state rilevate alte concentrazioni di Rutenio 106. E Greenpeace ottiene la pubblicazione dei dati BLOG Quello che sappiamo finora - di ALESSANDRO FARRUGGIA

Nuvola radioattiva, la mappa dell'Irsn (foto dal sito)

Nuvola radioattiva, la mappa dell'Irsn (foto dal sito)

Mosca, 21 novembre 2017 - Si infittisce il giallo sulla nuvola radioattiva che due mesi fa ha raggiunto l'Europa. L'agenzia meteorologica statale russa Rosidromet - su richiesta di Greenpeace - ha pubblicato oggi dati che dimostrano come lo scorso settembre era stata rilevata un'altissima concentrazione di rutenio 106 - un isotopo artificiale che viene utilizzato in medicina, ma anche per la fabbricazione di combustibile nucleare, nell'area che ospita anche il complesso nucleare Rosatom Mayak negli Urali meridionali. L'analisi, sottolinea Greenpeace in una nota, coincide con le precedenti scoperte dell'ente di ricerca nucleare francese Irsn e l'agenzia tede alesca per la protezione dalle radiazioni Bfs. Sulla base di questi dati, Greenpeace Russia invierà una lettera alla procura per richiedere un'indagine sul "possibile occultamento di un incidente radioattivo e per il rilascio di informazioni sullo stato dell'ambiente".

Per Rosidromet i livelli di rutenio, pur superiori alla norma, "erano ampiamente entro i limiti consentiti". E il complesso di Mayak rigetta ogni accusa. Nella zona c'erano impianti segreti in epoca sovietica, dove fu sviluppata la prima bomba nucleare dell'Urss.

BLOG Rutenio 106 sull’Europa, il sospettato, 60 anni dopo, è ancora Mayak - di ALESSANDRO FARRUGGIA

Oggi anche la società statale per l'energia atomica Rosatom ha negato che l'innalzamento della radioattività registrata nel Sud della regione degli Urali sia dovuta a un malfunzionamento nel complesso nucleare di Mayak. La Russia non ha registrato "alcun incidente né malfunzionamento" nelle sue installazioni nucleari, ha assicurato il conglomerato pubblico Rosatom.

In particolare Maxim Yakovenko, capo del servizio di monitoraggio Idrometrico ed Ambientale russo, ha detto alla Tass che "lo scorso settembre il sistema di monitoraggio automatico ha registrato un incremento di Rutenio-106 in Russia, Polonia, Bulgaria e Ucraina ma la sua concentrazione nel territorio della Federazione Russa era migliaia di volte sotto i livelli di guardia e non ha mai posto rischi per la popolazione". Yakovenko ha sottolineato che l'agenzia non sta conducendo analisi per rintracciarne la sorgente. "Perché farlo se non vi è pericolo? Lasciamo che lo facciano coloro i quali hanno interesse a farlo", ha aggiunto.

A fine settembre dall'Istituto per la Protezione radioattiva francese era arrivato un allarme di portata europea: un nube radioattiva si aggira sull'Europa, anche se ai livelli rilevati non pone rischi per la salute dei cittadini. L'Ispra ha poi confermato anche per il Nord Italia una presenza anomala di rutenio-106. Secondo Parigi, la fonte di radioattività poteva trovarsi negli Urali o in Kazakistan.