Fort Lauderdale, 25 febbraio 2017 - Ai poliziotti di frontiera quel nome, dal suono chiaramente arabo, deve aver destato allarme. E così Muhammad Ali Jr, figlio 44enne della leggenda della boxe, è stato fermato all'aeroporto di Fort Lauderdale in Florida con la madre e interrogato per due ore presso l'ufficio immigrazione. A riferirlo il suo avvocato Chris Mancini, precisando che l'episodio è avvenuto lo scorso 7 febbraio, nei giorni dello scontro tra la Casa Bianca e la magistratura americana, per il controverso decreto presidenziale che voleva proibire ai musulmani di 7 Paesi l'ingresso in Usa.
Muhammad Ali Jr e la madre Khalilah Camacho-Alì stavano rientrando dalla Giamaica. La signora ha mostrato una sua foto con l'ex campione mondiale dei pesi massimi e gli agenti l'hanno lasciata andare, ma il figlio, che non ha precedenti penali e di recente ha ereditato parte della gigantesca fortuna del padre, non aveva alcuna foto con sè. "Sei musulmano? Da dove hai preso il tuo nome?', gli hanno chiesto i funzionari dell'immigrazione. Quando l'uomo ha risposto che, come il padre, era di fede islamica, gli agenti lo hanno sottoposto a un interrogatorio più approfondito.
"Per la famiglia Ali, è evidente che quanto accaduto è direttamente collegato alle iniziative di Trump per bandire i musulmani dagli Stati uniti", ha detto il legale al Courier-Journal, facendo riferimento all'ordine esecutivo emesso da Trump lo scorso gennaio per vietare l'ingresso negli Usa ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana (ordine temporaneamente sospeso da una corte federale, ndr). Mancini, amico personale della famiglia Ali, sta cercando di capire quante persone siano state fermate e interrogate in maniera simile per preparare una denuncia.